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Crisi energetica, come fuggire dal gas

disegno sul gas

La grande fuga è iniziata: quella dal gas. Di fronte alla crisi energetica e al caro bollette, abbiamo avviato la nostra personale spending review per risparmiare sull’energia di casa, a cominciare dal riscaldamento: accenderemo i caloriferi qualche giorno più tardi, per meno ore al giorno, puntando a ridurre di un grado la temperatura domestica. Mentre i nuovi tormentoni sono se cuocere la pasta con l’acqua tiepida, la durata e la temperatura della doccia di tutta la famiglia, il fascino dei pigiamoni caldi per stare in casa…

Le buone abitudini salva-energia che tanti italiani non hanno mai abbandonato sono ora una necessità per tutto il paese. Lo mette nero su bianco il “Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale”, varato a settembre dal governo Draghi, che punta a ridurre drasticamente, entro il 2024, l’uso del gas in generale e la nostra dipendenza dal gas russo in particolare. Un combustibile fossile già da accantonare per il suo impatto sull’ambiente, ma di cui adesso bisogna fare a meno di corsa per la crisi energetica.

Il Piano parte da un’idea: piccole azioni quotidiane possono generare collettivamente grandi risparmi di gas. Sapremo cambiare abitudini, e basterà?

In attesa che nuove regole europee e i sostegni nazionali aiutino a calmierare il mercato impazzito, contenere i prezzi e attutire il caro bollette per famiglie e imprese, di sicuro anche i consumatori dovranno fare, sempre di più, la propria parte per chiudere il rubinetto del gas. Il piano energetico europeo, sottoscritto a luglio anche dall’Italia, prevede di ridurre volontariamente i consumi di gas fino al 15%. Un taglio che potrebbe diventare obbligatorio, in caso di allerta Ue per eventuali rischi sugli approvvigionamenti. Così, tra le misure in discussione a Bruxelles, ci sono provvedimenti come il tetto ai consumi energetici delle case negli orari di punta.

La “febbre” dei caloriferi Nel nostro paese il solo settore residenziale è responsabile di circa il 30% dei consumi finali di energia e del 12% delle emissioni dirette di anidride carbonica in atmosfera.

In base allo studio “Azioni per la riduzione del fabbisogno nazionale di gas nel settore residenziale”, elaborato dall’Enea, l’Italia potrebbe risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas e le famiglie potrebbero spendere 180 euro in media in meno (ai prezzi di questa estate), se sul riscaldamento di casa avranno successo le azioni amministrative di razionamento che si prospettano per l’autunno.

Di certo nessuno verrà a misurare la “febbre” ai radiatori in casa nostra, ma si conta sulla voglia e il bisogno di risparmiare degli italiani. Molti dei quali, per la verità, stanno già tirando la cinghia con l’energia da tempo.  Secondo l’ultimo rapporto Coop (di cui ci occupiamo nelle prossime pagine), un italiano su tre entro Natale potrebbe non coprire più le spese per le utenze. Quanto alle possibilità di risparmio energetico, il 41% degli intervistati si dichiara già molto attento ad accendere le luci il meno possibile, il 30% è consapevole di dover ridurre il riscaldamento domestico e molti si dicono già abituati a un uso razionale degli elettrodomestici. Non sono pochi, ma ci sono margini di miglioramento.

Abitudini da caldeggiare Le misure salva-energia che possiamo adottare a costo zero sono elencate in un manifesto dell’Enea che riassume i comportamenti pratici riepilogati in queste pagine. Si va dalle buone vecchie abitudini per non abusare di acqua calda, luce e gas, fino agli investimenti per migliorare il controllo e l’isolamento termico della casa o la scelta delle nostre dotazioni domestiche.

Basti pensare, ad esempio, che i consumi elettrici delle abitazioni sono riconducibili per il 58% agli elettrodomestici: sostituendo una lavatrice di 20 anni fa con una odierna in classe A si potrebbe ottenere un risparmio di energia elettrica del 35%; per un frigorifero si potrebbe arrivare fino al 40%. Vantaggiosa anche l’installazione di lampadine a risparmio energetico: la tecnologia a Led, a parità di potenza assorbita, produce una luce 5 volte superiore rispetto alle classiche lampadine a incandescenza e alogene. Chi poi, anche con l’aiuto dei vari bonus governativi, ha fatto infilare il “cappotto” a casa propria, oppure ha installato pannelli solari, godrà di un tepore molto più verde e conveniente.

L’obiettivo del Piano è promuovere comportamenti consapevoli e intelligenti nel consumo di gas e di energia elettrica, che incidano non solo sul contenimento della domanda di gas e per ridurre i costi in bolletta degli utenti, ma anche sulle politiche di decarbonizzazione.

Materia prima, occhio ai furbetti «In una situazione così esplosiva e mai vista nella storia dei mercati energetici, la prima regola è consumare meglio. Valgono le consuete regole di risparmio energetico, che fanno bene all’ambiente e alle tasche dei consumatori – conferma Flavio Corti, direttore operativo di Alleanza luce & gas, società che distribuisce l’energia Accendi luce & gas Coop -. Bene anche l’adozione in casa di pannelli fotovoltaici e solari e di pompe di calore. Non solo per superare questo momento di prezzi energetici elevatissimi: siamo convinti che il futuro energetico sostenibile del pianeta debba necessariamente guardare alle rinnovabili, all’efficientamento dei consumi e alla mobilità elettrica».

Intanto, nel far west energetico che stiamo attraversando e in tempi in cui i prezzi della materia prima sono alle stelle, è fondamentale fare attenzione ai “furbetti” che, con fastidiose chiamate di telemarketing, propongo offerte mirabolanti. Come quelle – spiega Corti – che sembrano bloccare il prezzo della materia prima, vincolando così il consumatore a un prezzo molto alto per mesi: «Bisogna rifletterci bene: i prodotti variabili potrebbero beneficiare di un andamento ribassista del prezzo, conferendo al consumatore un risparmio immediato. La grande sfida è capire quando».

Arriva l’austerity? «Abbiamo di fronte una tempesta perfetta – sottolinea Marco Sola Titetto, direttore generale di Nova Aeg, la società che fornisce energia elettrica e gas naturale con il marchio EnerCasa Coop – e stiamo attraversando, nel giro di pochissimi mesi, un cambiamento epocale del mix di approvvigionamento energetico a livello europeo. Sicuramente questa trasformazione avrà impatto sui prezzi energetici anche nei prossimi mesi. Nell’immediato, per i consumatori, seguire le indicazioni per il risparmio energetico come quelle fornite dall’Enea sarà l’unica strada. E occorre scegliere un fornitore il più solido possibile, con condizioni di fornitura chiare e trasparenti. Altrimenti, nella giungla tariffaria attuale, si rischia di aggiungere problema a problema. Ultimo tema, non dimentichiamoci del green deal: si può sempre scegliere di utilizzare energia elettrica e gas 100% rinnovabili. In questo momento ci sono altre urgenze, ma non possiamo chiudere gli occhi sul cambiamento climatico e tornare al carbone».

La exit strategy dal gas è fondamentale anche per l’ambiente, visto che i combustibili fossili stanno avvelenando il pianeta. Secondo il rapporto Coop, di fronte a una questione impellente come la ricerca di energia alternativa, il 67% e il 40% degli intervistati opta solo per energia solare ed eolica, e neanche uno su tre si dichiara favorevole alle centrali nucleari per uscire dai combustibili fossili. Intanto, per reperire in fretta e furia nuova energia,  si avviano la ricerca di gas, la realizzazione di rigassificatori e si riaprono le centrali a carbone.

C’è il rischio di trovarsi a corto di gas in pieno inverno, con ulteriori razionamenti e magari il ritorno dei blackout e rigide misure di austerity?  «Prima di arrivare al razionamento sul cliente domestico – secondo  Marco Sola Titetto – ci sono ancora molte altre misure da mettere in campo; ad esempio altri paesi europei stanno intervenendo sull’illuminazione pubblica dei monumenti e delle strade, o imponendo la chiusura delle porte per preservare il clima dei negozi. In Italia si stanno riempiendo gli stoccaggi e si stanno predisponendo una serie di interventi per assicurare il soddisfacimento dei fabbisogni. Ma molto dipenderà dal clima e se avremo un finale di inverno rigido, le misure messe in campo sino ad ora potrebbero non essere sufficienti».

Tag: guerra, gas, crisi energetica, risparmio energetico

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