La direttiva europea sull’efficienza energetica ha introdotto l’obbligo – per i condomini centralizzati – di installare sui caloriferi un sistema di contabilizzazione del calore, affinché ogni condomino possa pagare solo i suoi reali consumi, accendere quando è in casa e spegnere se è assente. Altroconsumo avverte: occhio alle scadenze per fare i lavori che cambiano da Regione a Regione.
In base al nuovo sistema di contabilizzazione, vengono installati dei contabilizzatori di calore e delle valvole termostatiche su ogni calorifero dell’abitazione (e viene adeguato anche l’impianto centralizzato), così da poterne misurare il calore emesso, controllare e regolare la temperatura (e pagare i consumi reali).
La legge prevede che questi lavori di installazione di sistemi di contabilizzazione del calore debbano essere fatti entro un calendario che varia da Regione a Regione. Alcune Regioni hanno già superato la data di scadenza, altre l’hanno posticipata, ma la data di scadenza ultima per l’aggiornamento impiantistico di tutti i condomini, senza distinzioni, è fissata al 31/12/2016.
Ecco le scadenze stabilite dalla legge: oltre queste date potrebbero scattare sanzioni per ritardi o inadempienze.
Lombardia 01/09/2014
Piemonte 31/12/2016
Provincia autonoma di Bolzano 1/01/2015
Lazio 31/12/2016
Roma e Frosinone 31/12/2015
Resto d’Italia 31/12/2016
Chi abita in una Regione le cui scadenze sono già passate dovrebbe informarsi con il proprio amministratore di condominio e contattare una ditta specializzata per avere dei preventivi: per il mancato rispetto dell’obbligo di legge sono previste sanzioni amministrative stabilite dalle Regioni.
Il momento migliore per fare questi interventi è proprio quando si avvicina la data dello spegnimento del riscaldamento perché possono essere fatti solo se non è attivo e soprattutto perché potrebbero richiedere anche qualche settimana. Sarà anche l’occasione per analizzare l’efficienza del palazzo: infatti, installare i contabilizzatori e le valvole non risolve la possibile inefficienza di una caldaia vecchia o le dispersioni di calore dal tetto, dalle facciate o dalle finestre.
fonte: helpconsumatori