C’è tempo fino al 31 dicembre di quest’anno per avvalersi del bonus fiscale massimo e non cumulabile del 65% (per interventi di risparmio energetico) e del 50% (ristrutturazioni edilizie e bonus arredi) spalmato in 10 rate annuali di pari importo. Le agevolazioni applicate al settore trattamento aria riguardano “solo” i climatizzatori con pompa di calore (che hanno la doppia funzione di riscaldamento e raffrescamento), a condizione che essi siano di ultima generazione classe A/A ad alto risparmio energetico, e che vengano installati in sostituzione di un impianto di riscaldamento preesistente. In questo caso la detrazione previa bonifico è del 65%. In assenza dei suddetti requisiti, si può valutare comunque la possibilità di usufruire della detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie (quella al 50%): ad esempio quando la pompa di calore viene installata in aggiunta, e non in sostituzione, di un impianto di riscaldamento esistente.
Dietro l’apparente “busillis” c’è il fatto che gli split per il raffescamento dell’aria non consentono certo di abbassare i consumi generali di una casa, ma se sono pompe di calore allora possono formare, d’inverno, assieme alle caldaie, un sistema integrato a risparmio energetico. La pompa di calore, infatti, fino a una temperatura esterna non inferiore ai 10°C garantisce un’efficienza maggiore rispetto a una caldaia tradizionale, mentre sotto i 10° quest’ultima è più conveniente e va messa in funzione.
Per maggiori informzioni consultare i siti della Agenzia delle entrate e di Enea.