Dopo vari rinvii, di cui l’ultimo col decreto di fine luglio, è cominciata la maratona del digitale terrestre di seconda generazione. Servirà più di un anno per completare il cambiamento, ma già a partire dal 20 ottobre alcuni programmi non si vedranno più col vecchio sistema. A scriverlo è il ministero dello Sviluppo economico sul sito (nuovatvdigitale.mise.gov.it) creato per accompagnare il percorso di transizione.
È già tempo, si chiedono in molti, di pensare alla sostituzione del televisore? Sì, se acquistato prima del gennaio 2017, essendo inadatto a decifrare il nuovo segnale, o quantomeno ha senso progettarne l’acquisto o provvedere a collegarlo a un più moderno decoder. Soprattutto per intercettare il bonus rottamazione tv 2021, parecchi italiani, nella prima settimana di validità dell’incentivo, si sono già mossi. Secondo GfK, fra il 23 e il 29 agosto sono stati venduti oltre 164 mila televisori, con un aumento del 122% sullo stesso periodo del 2020 e del 120% sulla media delle settimane da inizio 2021.
Ma come è stato pensato e come sarà scandito il passaggio al nuovo digitale terrestre? Sarà lento e spalmato nel tempo, ma inevitabile, come conseguenza della decisione dell’Ue di cedere la banda 700 Mhz alla telefonia mobile per il 5G. Ricordate il traghettamento dall’analogico al primo digitale terrestre? A differenza di quella conversione, non poco problematica (conclusasi in Italia nel luglio 2012 con il cosiddetto switch-off), questa avverrà, dieci anni dopo, in due passaggi, da completarsi entro il 2022. L’intento sembra essere quello di diluire una medicina un po’ amara, oltre che di ridurre gli incidenti tecnici già visti in passato. Non uno, infatti, ma ben due sono i bonus messi a disposizione in parallelo dal governo, validi fino al 31 dicembre 2022. La motivazione è che ci sono ancora troppe tv obsolete in circolazione e siamo in ritardo.
La prima tappa tecnologica Ma procediamo con ordine, iniziando dalla prima tappa tecnologica, la più imminente e lontana da quel 1° gennaio 2023 quando, come recita il decreto del 31 luglio, per continuare a vedere l’intera offerta televisiva sarà necessario essere dotati, in Italia, di apparati conformi con il nuovo standard di trasmissione Dvb-T2 e con il relativo sistema di codifica Hevc Main10.
Ebbene, si comincerà dal 20 ottobre con l’avvio della dismissione della codifica di compressione Mpeg-2 a favore della codifica Mpeg-4 su standard Dvbt. In altre parole, inizierà con il salto graduale ma completo nell’alta definizione (Hd) che diventerà lo standard minimo richiesto. Da metà ottobre, in sostanza, le emittenti trasmetteranno con la nuova codifica “un numero rappresentativo di programmi” – così si legge – che dunque spariranno dai televisori più datati, quelli cioè comprati prima del 22 ottobre 2018: è questa la data dopo la quale i rivenditori erano obbligati a fornire solo televisori Hd. Che cosa rischiamo dunque di non vedere più già da quest’anno? Saranno le stesse emittenti a scegliere liberamente quali dei loro canali irradiare in Mpeg-4, con conseguente cambio di frequenze e risintonizzazione. La completa sostituzione della codifica Mpeg-2 sarà definita con un provvedimento annunciato entro il prossimo dicembre.
Nel frattempo, come si diceva, è già attivo dal 23 agosto il bonus rottamazione tv 2021, pari al 20% di sconto su un apparecchio nuovo in cambio del vecchio, fino a un tetto di 100 euro (vedi sotto). Lo sconto è fruibile senza vincoli di reddito, per cui interessa una vasta platea di persone. Diverso è invece il bonus tv e decoder 2019, preesistente, legato fin dalla sua nascita al requisito economico di un Isee inferiore ai 20.000 euro. Il suo valore è più basso ed è stato inoltre decurtato, passando dai 50 euro iniziali ai 30 attuali. Dalla sua ha il fatto che si applica appunto anche ai decoder e non richiede nessuna rottamazione.
Sebbene per adesso a rischio di oscuramento ci siano solo alcuni canali, ha comunque senso attivarsi – concordano varie fonti – anche perché i fondi stanziati sono limitati, pari a circa un decimo della platea potenzialmente interessata. Ci si aspetta che possano essere rifinanziati, magari con la legge di bilancio di fine anno, ma non vi è certezza.
Nel complesso, sommando i due incentivi, parliamo 250 milioni di euro, di cui 151 milioni per il periodo 2019-2022 a sostegno del bonus 2019 (di cui solo 30 milioni già erogati) e 100 milioni per il nuovo bonus. Le due agevolazioni sono cumulabili, arrivando così, per chi ne ha diritto, a un massimo di 130 euro a testa di sconti messi sul piatto.
Come usufruirne? I cittadini devono presentare ai rivenditori aderenti all’iniziativa (tra cui Coop) uno o entrambi i moduli di richiesta scaricabili dal sito nuovatvdigitale.mise.gov.it (vedi sotto). Oltre che nei negozi, si può consegnare il modulo all’isola ecologica, nel caso si scelga di smaltire in autonomia il televisore.
La seconda tappa tecnologica La seconda e definitiva tappa tecnologica è fissata non più al 30 giugno 2022, come si prevedeva, ma a partire dal 1° gennaio 2023, con la possibilità per le emittenti di partire anche prima. È il salto finale che ci porterà al secondo digitale terrestre (Dvb-T2) vero e proprio, con codifica Hevc Main10.
Il processo di riorganizzazione delle frequenze avverrà nel nostro Paese in date distinte per raggruppamenti geografici e terminerà, secondo il calendario vigente, il 30 giugno 2022. Poi, da gennaio 2023, non sarà più possibile la ricezione delle trasmissioni televisive, se non con apparecchi di nuova generazione o dotati del nuovo decoder.
Bonus rottamazione tv 2021 L’agevolazione è concessa una sola volta per l’acquisto di un solo apparecchio. Per usufruirne è necessario essere in possesso di 3 requisiti: essere residenti in Italia, rottamare correttamente un televisore acquistato prima del 22 dicembre 2018 (dopo quella data gli apparecchi sono compatibili non solo col Mpeg 4 ma anche anche con il Dvb-T2), essere in regola con il pagamento del canone. Quest’ultimo requisito non è previsto per i cittadini di età pari o superiore a 75 anni, i quali sono esonerati dal pagamento del canone. Al momento dell’acquisto va consegnata la tv obsoleta e il modulo di autocertificazione con cui si attesta che il televisore è stato acquistato prima della data richiesta.
Bonus tv e decoder 2019 Il bonus viene erogato sotto forma di sconto praticato dal venditore della tv o del decoder, per un importo pari a 30 euro o al prezzo di vendita se inferiore. Lo possono richiedere, senza rottamare alcunché, le famiglie con Isee inferiore a 20 mila euro. Il contributo è riconosciuto per nucleo familiare (solo un utente per nucleo potrà riceverlo e per l’acquisto di un solo apparecchio). Per ottenere lo sconto i cittadini dovranno presentare al venditore una richiesta su modulo scaricabile sempre dal sito governativo.
Le verifiche da fare per il primo passaggio tecnologico (dalla codifica Mpeg-2 a Mpeg-4)… Provare a vedere con il proprio apparecchio i canali già disponibili in Hd, ad esempio 501 per Raiuno Hd, 505 per Canale 5 Hd e 507 per La7 Hd. Se almeno un canale Hd è visibile, la tv è pronta per il primo passaggio tecnologico. In caso contrario, per continuare a vedere l’intera programmazione, si potrebbe dover sostituire la tv o dotarsi di nuovo decoder già a partire dal 20 ottobre 2021.
… e per il secondo passaggio tecnologico (da Dvb-T1 a Dvb-T2) Verificare che nel manuale e/o nella scheda tecnica del televisore sia presente l’indicazione Dvb-T2 Hevc Main10, ovvero il nuovo digitale terrestre che verrà introdotto a partire da gennaio 2023. Provare in alternativa visualizzare i canali di test 100 e 200: se appare la scritta “Test Hevc Main10”, l’apparato è compatibile con il nuovo standard trasmissivo. Prima di eseguire il test, va effettuata sempre una risintonizzazione dei canali.
2 Commenti. Nuovo commento
Bella – fregatura – per gli anziani che hanno qualche difficoltà a capire tutte queste nuove tecnologie , Si fa prima a rinunciare alla visione serale della TV ( nel mio caso ) ed andare a letto presto.
L’articolo è utile e ben chiaro. Mi ha sorpreso appurare che Mio padre Antonio, 81enne paga erroneamente il canone Tv, incluso nella bolletta ENI della luce. Adesso Ci mobiliteremo per esser beneficiari anche Noi dunque dell’esonero da tale aggravio di spesa. Grazie.. Luca