Attualità

Violenza contro le donne, ecco cosa fare per ribellarsi

La violenza può essere fisica o psicologica, ed entrambe sono molto difficili da affrontare. Ecco cosa fare (e cosa consigliare) nel primo caso, quello della violenza fisica.

La prima cosa da sapere è che quasi sempre il violento è recidivo. Difficilmente da solo trova la forza di cambiare, anche se giura di volerlo fare. Se hai già subito violenza, sei a rischio. Se lui minaccia di uccidere o di uccidersi, sei a rischio.

Per affrontare il problema, nel caso di lesioni, devi andare al pronto soccorso e farti medicare. Se vorrai denunciare il tuo aggressore, il referto potrà servirti. Nel caso tu decida di denunciare (che è in ogni caso e in qualsiasi circostanza un tuo diritto) ricorda che hai tre mesi per farlo.

In caso di emergenza e pericolo immediato chiama il 112 (carabinieri) o il 113 (polizia).

Cerca aiuto attorno a te, parlando con amici o telefonando a un centro antiviolenza. Ricorda che nei centri antiviolenza le operatrici sono tenute a consigliarti il da farsi in forma completamente anonima. Puoi trovare i numeri di queste strutture su un qualsiasi motore di ricerca digitando “centri antiviolenza” e il nome della tua città o regione. Oppure, raggiungendo la pagina www.direcontrolaviolenza.it troverai invece la mappa dei centri italiani. Cerca quello più vicino a te.

Puoi anche chiamare il 1522 che è il numero della rete nazionale antiviolenza che indirizzerà la chiamata al centralino di un centro aperto.

Nel caso della violenza psicologica, più sottile ma non meno pericolosa, devi cercare di mantenere lucidità su quello che ti sta accadendo, senza incolparti. Cerca anche di parlare con qualcuno che riesca a mostrarti dal di fuori quello che ti sta accadendo. E rivolgiti a un centro antiviolenza, che ti aiuterà a chiarirti le idee e ti farà sentire meno sola, evitando danni peggiori (come la violenza fisica, che comincia spesso con quella psicologica).

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