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Siamo tutti pedoni (e abbiamo diritto alla sicurezza)

tutti_pedoni.jpgAnche nel 2013, probabilmente, 600 persone perderanno la vita mentre camminano per le strade italiane e altre 21.000 rimarranno ferite. Nelle città italiane si registra il 43% delle vittime della strada, contro una media europea del 34%. Il 42% dei morti in città è un pedone o un ciclista. 7.000 morti e oltre 200.000 feriti in dieci anni: sono i dati impietosi sulle tragedie che coinvolgono i pedoni. Numeri impressionanti, resi ancora più drammatici dalle invalidità permanenti riportate dalle vittime della strada. Questa immagine terribile si fa ancora più nitida se si pensa che il 30% dei pedoni perde la vita mentre attraversa sulle strisce e oltre il 50% delle vittime ha più di 65 anni. Una media di quasi due morti e trenta feriti al giorno, una strage sostanzialmente rimossa dalla coscienza collettiva.
Eppure ridurre la strage è possibile, lo dimostrano tante esperienze in Italia e all’estero. Con l’introduzione estesa delle zone 30, ad esempio, ad Amburgo i feriti sono diminuiti del 26%, mentre a Friburgo, città di oltre 229.000 abitanti, la moderazione del traffico ha portato all’incredibile riduzione del 76% dei feriti.

Per questo anche quest’anno è tornata la campagna “Siamo tutti pedoni” – testimoniata anche sul sito www.siamotuttipedoni.it – per accrescere la sensibilità sociale sulle problematiche di chi cammina e ricordare all’opinione pubblica che le tragedie sulla strada possono essere evitate, semplicemente con un maggiore rispetto degli altri e delle regole della strada. Non bisogna mai dimenticare che “Siamo tutti pedoni”.

12 luglio 2013

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