Attualità

Senegal, la nuova scuola viene dai meloni di Terra Equa

Dopo la sanità, l’istruzione. Dopo il nuovo presidio medico, le aule scolastiche con relativi servizi igienici che hanno bisogno di consistenti lavori strutturali, come dimostra la foto qui accanto.

Procede così a Thiés, 22mila anime a 40 km da Dakar, in Senegal, il progetto solidale Meloni Terra equa, condotto dall’Azienda agricola Op Francescon d’intesa con Coop Italia e con la Fondazione Giovanni Paolo II che opera in loco.

Il progetto, al terzo anno di attività, sta avendo importanti ricadute su questa area del paese africano dove 250 giovani del luogo hanno trovato lavoro su circa 200 ettari di piantagioni di melone, il cui raccolto viene poi commercializzato in Italia in tutti i punti vendita Coop.

Proprio in queste settimane si è conclusa l’annata 2016 (la coltivazione è anticipata rispetto ai paesi mediterranei per via del clima) confermando all’incirca i dati della precedente. Alcune decine di migliaia di euro andranno anche quest’anno al villaggio di Tasset limitrofo alla zona di produzione. Un contributo determinato dai 10 centesimi per ogni chilo di meloni venduto versato, in parti eguali, dall’azienda agricola mantovana e da Coop. Nel triennio è stata raccolta una cifra complessiva di 130 mila euro.

“Con queste risorse – spiega l’Ad Bruno Francescon – abbiamo in programma di ricostruire una o due aule dal tetto in paglia, attualmente in stato fatiscente, e di recuperare i servizi igienici. Sono i primi lavori cui ne seguiranno altri per garantire ai ragazzi di Tasset locali per lo studio degni di questo nome. Se il progetto avrà un futuro? Direi proprio di sì, vista la vendibilità del melone che non è un prodotto concorrenziale con quello nazionale e al consumatore offre la possibilità di variare l’apporto indispensabile di frutta”.

Completano il piano 2016 due borse di studio per altrettanti giovani senegalesi che giungeranno a Rodigo, sede dell’azienda produttrice, in estate e da lì potranno seguire da vicino la “corsa “del melone fino al punto vendita Coop. “Dopo aver sistemato il tassello dell’istruzione – conclude Francescon – vorremmo completare il mosaico fornendo alla comunità i servizi per il tempo libero che ci vengono richiesti, dal campo di calcio all’oratorio che va costruito di sana pianta”.

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