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Papa Francesco alla messa [br] di intronizzazione

San_Pietro.jpgÈ durata quasi due ore la celebrazione per l’inizio del pontificato di Papa Francesco. Nel giorno della festa di San Giuseppe, il 19 marzo, Bergoglio nella sua prima omelia ha invitato a non avere paura della tenerezza. “Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza”, ha detto il nuovo pontefice.
La tenerezza “non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore”. “Non dobbiamo avere timore della bontà – ha poi ripetuto -, della tenerezza”, e del “vero potere che è a servizio dei più deboli“. Poi, su Twitter, ha esortato i giovani “ad avere cura degli altri e custodire il creato”.

Sono cinque le lingue scelte da Bergoglio per la preghiera dei fedeli: russo, francese, arabo, swahili e cinese. I paramenti sacri improntati erano alla semplicità anche nella messa di insediamento in San Pietro: casula bianca con bordature dorate al centro a simbolizzare la croce, e mitra con lo stesso motivo spiccavano per l’essenzialità anche rispetto ai paramenti indossati dai cardinali. Il Papa dei poveri aveva anche un pastorale a forma di croce e un anello piscatorio che ha voluto d’argento e non d’oro.

Duecentomila i fedeli e 132 le delegazioni internazionali presenti in Vaticano. C’eranoi rappresentanti delle altre chiese cristiane e delle altre religioni, ebrei e musulmani ma anche buddisti, sikh. Dopo quasi mille anni presente alla celebrazione anche il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo.  La presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner era seduta in prima fila tra i banchi dei capi di Stato, e ha salutato con la mano i fedeli in Piazza San Pietro tra i quali sventolano molte bandiere argentine.

Al termine della funzione Papa Bergoglio è andato a pregare alla statua della Madonna, poi si è soffermato a lungo, in piedi e senza ermellino, a salutare i capi di stato e di governo, primi fra tutti Napolitano e Monti, ma anche Biden, Merkel ed il controverso presidente dello Zimbabwe Mugabe. Al termine un dito passato sulla fronte come a dire ‘ce l’abbiamo fatta’.

 

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