Il registro elettronico ha debuttato ufficialmente quest’anno: voti, assenze e giudizi saranno disponibili online nel 70% delle scuole secondarie superiori. Un bel passo in avanti per le famiglie che potranno tenere sotto controllo il rendimento scolastico dei propri figli. Un incubo per gli studenti come è emerso da un sondaggio di Skuola.net realizzato su un campione di 2.000 studenti tra 11 e 19 anni secondo cui il 60% dei ragazzi riferisce che i genitori controllano tutto ciò che viene riportato nel registro elettronico. Nello specifico, il 29% sa che i genitori controllano spesso le informazioni dalla scuola, il 31% solo ogni tanto. E allora, ormai i ragazzi lo sanno bene, non conviene più fare i furbetti: qualunque interrogazione o assenza viene riportata in tempo reale sul pc o sullo smartphone di mamma e papà. Chi volesse marinare la scuola, quindi, è avvisato.
Ma il nuovo che avanza, si sa, fa sempre fatica ad affermarsi: secondo quanto riferito dagli intervistati da Skuola.net, infatti, il 37% utilizza in classe solo l’elettronico mentre il 27% mantiene salde anche le tradizioni usando sempre e comunque anche il cartaceo. Il restante 36% non ha il formato digitale.
Perché così tante classi sono rimaste ancorate al cartaceo, nonostante l’uso del registro digitale? Per evidenti necessità. Capita infatti che il registro non è presente in classe. Nel 40% dei casi, infatti, le annotazioni non vengono prese direttamente sull’elettronico. Tra questi, il 75% scrive a penna sul cartaceo per poi trasferire tutto sul digitale nell’aula dei prof e per il 20% dei casi è il bidello a raccogliere le informazioni classe per classe per poi farle trascrivere tutte insieme su un unico registro elettronico.
Inoltre gli insegnanti chiedono aiuto ai ragazzi per compilare le annotazioni. Accade quindi che gli studenti mettano mano ai voti e sono addirittura invitati a farlo. Il 30% degli studenti racconta infatti che in classe capita che il prof chieda aiuto: un terzo solo per compiti e assenze, nel 15% dei casi succede però anche con i voti dei compagni.
settembre 2014 fonte: consumatori 2.0