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Mujica, una “pecora nera” capace di parlare ai giovani

Mujica.jpgÈ un personaggio che nonostante i suoi 81 anni di età e l’essere di fatto un uomo politico, nel suo recente viaggio in Italia, ha sempre trovato ad ascoltarlo folle di giovani e sale gremitissime. Parliamo di Josè “Pepe” Mujica, presidente della Repubblica in Uruguay dal 2010 al 2015 che nel nostro paese è venuto a presentare il libro “Una pecora nera al potere” (Lumi Gruppo Editoriale, www.gruppolumi.it) nel quale due giornalisti come Ernesto Tulbovitz e Andres Danza hanno ricostruito le straordinarie vicende di un uomo che da guerrigliero Tupamaros, negli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, è finito per quattro volte in carcere (l’ultima volta per ben 12 anni) nel periodo della dittatura che opprimeva il suo paese, ha poi costruito una intensa e appassionata carriera politica che lo ha portato appunto a diventare presidente.

Ma la popolarità planetaria di Mujica è legata soprattutto al mondo con cui lui ha interpretato la sua presenza al potere, rinunciando al 90% dello stipendio e continuando a vivere nella sua piccola fattoria insieme alla moglie Lucia Topolansky. La sobrietà, la passione e il rigore morale che sono fondamento della sua vita, Mujica li ha proposti anche nelle sedi internazionali in cui è intervenuto (dall’assemblea delle Nazioni Unite al vertice sul clima di Rio de Janeiro) e proprio questo ha affascinato i tanti giovani che magari lo hanno scoperto da qualche video su You Tube.

“La vita è un miracolo, essere vivi è un miracolo – spiega lui -. E non possiamo vivere oppressi dal mercato che ci obbliga a comprare, ancora e ancora. Anche perché non paghiamo con i soldi, ma con il tempo della nostra vita. Quel che vorrei lasciare ai giovani è proprio la capacità di destinare più tempo alla vita vera”.

Al centro delle sue riflessioni la preoccupazione per il futuro di un’umanità che deve porsi il tema di uno sviluppo davvero sostenibile, combattendo ingiustizie e diseguaglianze: “Vedo le divisioni e gli egoismi che contrassegnano la nostra epoca. Ma l’uomo deve imparare a pensare come specie, come insieme. La soluzione vera dei problemi si può costruire solo così. Del resto la Natura tante volte ha dimostrato la sua grandezza. Se eliminò i dinosauri perché non potrebbe farlo con noi?”.

Riflessioni di un uomo colto, ma che sa parlare con una semplicità che viene colta immediatamente da tutti e che nonostante i drammatici problemi che la realtà ci propone, è ricco di una carica non comune: “Viviamo in un mondo meraviglioso, ma non sempre ne vediamo le meraviglie. Le scosse sono fondamentali, perché ogni tanto si ha la sensazione che l’essere umano passi vicino alla bellezza e non la veda”.

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