Attualità

“La Service Tax è l’Imu sotto mentite spoglie?”

Case.jpgAddio Imu, arriva la Service Tax. Ma non tutti i commenti sono positivi. “Le decisioni prese ieri sul’Imu rappresentano un primo passo positivo, ma ancora non è abbastanza – dichiarano infatti Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – Il vero problema è come trovare la copertura per la seconda tranche e, soprattutto, come sarà modulata la Service Tax in arrivo nel 2014. Non vorremmo, infatti, che si trattasse dell’ennesimo escamotage far pagare l’Imu sotto mentite spoglie. Vigileremo affinché ciò non avvenga, studiando attentamente le modalità con cui sarà definita ed applicata la Service Tax”

“Non è tollerabile, infatti, prendere in giro i cittadini: la diminuzione della tassazione promessa del Governo ci dovrà essere realmente. In tal senso il prossimo scoglio da superare è quello dell’IVA: applicare l’aumento significa trascinare il potere di acquisto, i consumi e la produzione industriale sotto i minimi storici, con conseguenze disastrose per l’economia italiana. Basti pensare che le ricadute di questo ulteriore aumento calcolate dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori saranno di +207 euro annui a famiglia tra costi diretti ed indiretti (in particolare l’aumento di tale imposta sui carburanti avrà effetti catastrofici su tutti i beni di largo consumo, nonché sulle tariffe di professionisti, artigiani, ecc.)”.

Secondo Federconsumatori e Adusbef “le risorse per tali operazioni potranno essere reperite senza pesare minimamente sulle tasche dei cittadini, attraverso un serio taglio agli sprechi (si cominci con il ribaltamento delle percentuali di taglio delle consulenze alla PA e delle auto blu, portandole rispettivamente al 90% e all’80%); una lotta senza quartiere all’evasione fiscale e la vendita di almeno il 10-15% delle riserve auree”.

L’Adoc, invece, non condivide la manovra realizzata dal Governo: secondo l’Associazione c’è il rischio che la nuova tassa sostitutiva, la Service Tax, impatti pesantemente sugli inquilini, anche affittuari e non solo sui proprietari. “Stiamo osservando con molta attenzione gli sviluppi legati all’abolizione dell’Imu – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc –ad oggi riteniamo sia presente un grande rischio che la nuova tassa che andrà a sostituire dal 2014 l’Imu, ovvero la Service Tax, andrà a colpire pesantemente non solo i proprietari degli immobili ma anche gli inquilini.

Dal 2014, infatti, l’Imu sarà inglobata nella Service Tax, un’imposta sui servizi comunali, ispirata ai principi del federalismo fiscale, che sostituisce la Tares e sarà costituita da due componenti: gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servizi indivisibili.  La prima componente della Service Tax (Tari) sarà dovuta da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani (quindi gli inquilini nel caso di case in affitto). Le aliquote, commisurate alla superficie, saranno parametrate dal Comune con ampia flessibilità ma comunque nel rispetto del principio comunitario “chi inquina paga” e in misura tale da garantire la copertura integrale del servizio. La seconda componente (Tasi) sarà a carico di chi occupa fabbricati. Il Comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali). Il Comune avrà adeguati margini di manovra, nell’ambito dei limiti fissati dalla legge statale.

30 agosto 2013 – fonte: helpconsumatori

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