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Internet cresce, ma un 37,2% di italiani è tagliato fuori

computer.jpgC’è un 37,2% di italiani che non accede né usa internet mentre le nuovi reti stentano a svilupparsi rispetto al resto d’Europa. Il nostro paese si ritrova per questo al quart’ultimo posto nel continente nella graduatoria sull’uso del Web. Il dato emerge dalla relazione annuale del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Angelo Marcello Cardani.
La rappresentazione sintetica più brutale della domanda di Internet in Italia è in un 37,2% di popolazione che non vi ha mai avuto accesso, contro una media dei 27 paesi Ue che è del 22,4% – ha detto Cardani – Allo stesso tempo siamo anche il Paese in Europa in cui gli internauti hanno la più alta frequenza di accesso (oltre il 91% accede regolarmente ogni giorno, mentre la media EU27 è del 79%). 38 milioni di italiani dichiarano di accedere ad Internet da qualunque luogo e device. Anche se, curiosamente, l’accesso alla rete non favorisce, per ora, la gamma di utilizzo delle attività on line”.
Le differenze passano dalla presenza dei giovani e dei “nativi digitali”, circa 8 milioni di ragazzi e bambini sotto i 15 anni.“Le famiglie che al 2012 avevano una connessione a banda larga su cavo erano il 49%; ma il dato di quelle connesse con almeno un minorenne balza al 71%. Ancora: le classi di età che più hanno utilizzato Internet nell’ultimo anno sono quelle comprese tra i 15 e i 19 anni, circa il 5% della popolazione”.
In Italia stentano a svilupparsi le nuovi reti, più che in Europa. Ha spiegato Cardani: “La realizzazione delle nuove reti LTE prosegue a velocità ridotta rispetto alle previsioni; le reti fisse di nuova generazione sono al palo. Sopra i 10 Mbit/s, la sottoscrizione media al 2012 in Europa è del 59%, da noi ristagna al 14%. Non pervenuta quella per le connessioni sopra i 30 Mbit/s. Non pervenuta la fibra, né la cablatura dei distretti. Non pervenuta la catch-uptv,né il video on demand.
Si contraggono l’economia e le spese in pubblicità. “Tutti i media tradizionali vedono i ricavi in forte calo, principalmente per effetto della contrazione dell’economia e delle spese in pubblicità. Il valore complessivo del Sistema Integrato delle Comunicazioni tra il 2010 e il 2011 si è ridotto ancora di un miliardo di euro, un decremento del 3,7% – spiega Cardani – Unici a crescere del 12% i ricavi dei media su Internet, sebbene rappresentino per ora circa il 4% del totale. La decrescita investe principalmente l’editoria, i cui ricavi nel 2012 si sono ridotti ancora del 14%. In due anni un miliardo di euro in meno di fatturato solo nella carta stampata, non solo per effetto della contrazione generale della raccolta pubblicitaria, ma anche del cambiamento nella struttura del mercato”.
(10/7/2013)

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