Il numero di aziende e società che falliscono continua a crescere. Nei primi 9 mesi del 2013 siamo a quasi 10mila, secondo i dati Cerved, società specializzata nell’analisi delle imprese e nella valutazione del rischio di credito. Ad essere colpite sono soprattutto le industrie dei servizi, con un aumento dei fallimenti del 14 per cento, seguite dal manifatturiero, +11 per cento, che inverte il trend positivo del 2012, e il settore edile, + 9,7.
Cifre drammatiche poiché si tratta di un aumento del 12 per cento rispetto allo stesso periodo del 2012, mentre la crescita nel solo terzo trimestre è del 9 per cento. A portare i libri contabili dal giudice sono le società di capitale, +12 per cento, le società di persone, +10, mentre per le altre forme giuridiche siamo a un + 11%.
La regione più colpita è la Lombardia, con 2.250 fallimenti nei primi nove mesi, un aumento del 13 per cento. Non va bene il trend di Emilia Romagna e Veneto, +19 per cento per entrambe le Regioni, e del Lazio, +15 per cento. Male anche nelle regioni del sud Italia, mentre in controtendenza sono Liguria,-11 per cento, e Umbria -18 per cento.
Altro record per le liquidazioni volontarie. Nel terzo trimestre del 2013 hanno avviato procedure di liquidazione volontaria circa 14mila aziende senza precedenti procedure, il 5,3 per cento in più rispetto allo stesso periodo 2012. Oltre 50mila nei primi nove mesi dell’anno le liquidazioni.
Secondo alcuni osservatori la causa non sarebbe imputabile solo alla crisi economica, ma anche alla legislazione in vigore, che favorirebbe chi chiude per non pagare i crediti.
(15/11/2013)
In Italia quasi 10mila fallimenti di imprese nei primi 9 mesi del 2013

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