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Guerra in Siria o speculazione? Intanto il prezzo della benzina sale

Costo_benzina.jpgTorna la polemica sugli aumenti dei prezzi del carburante. La molla evocata è quella del rischio di un conflitto militare in Siria. Cosa solo in parte vera perché già da diverse settimane i prezzi del barile di petrolio sono tornati sopra i 100 dollari ma in questi ultimissimi giorni sono più scesi che saliti. L’effetto per chi fa benzina in Italia è però quello di aumenti a raffica: con ieri siamo al quarto aumento consecutivo. Eni ha ritoccato i prezzi di domenica (cosa rara) con un +0,8 cent euro/litro su entrambi i prodotti. Sabato ha aumentato i prezzi IP e oggi tocca a TotalErg. Secondo Quotidiano Energia le medie hanno raggiunto 1,847 per la verde e 1,750 per il diesel (Gpl a 0,814). Ma si toccano anche punte di 1,892 e 1,779. Monta la protesta.
Come si diceva negli ultimi giorni, le quotazioni internazionali hanno confermato un trend in discesa con la benzina che ha perso 9,5 euro/mille litri e il diesel 4,5. “Adesso, molto dipenderà dall’andamento dei mercati nelle prossime ore per vedere se anche sulla rete carburanti nazionale si registreranno segnali di inversione di rotta.
Per ora i prezzi salgono in tutto il Paese: il prezzo medio della benzina va oggi dall’1,837 euro/litro di Eni all’1,847 di Tamoil (no-logo a 1,726). Per il diesel si passa dall’1,742 euro/litro di Esso e Shell all’1,750 ancora di Tamoil (no-logo a 1,624). Il gpl è tra 0,803 euro/litro di Esso e 0,814 di Tamoil (no-logo a 0,751).
La spiegazione dei conflitti internazionali non convince Federconsumatori. “Puntualmente, come succede nei grandi esodi, il prezzo della benzina aumenta e ciò ormai non dovrebbe più fare notizia, anche se le istituzioni dovrebbero maggiormente verificare e controllare. Assistiamo perciò in questa ultima settimana ad una variazione di prezzo in aumento di 4-5 centesimi al litro con punte anche di 6-7 centesimi. Ribadendo che tutto ciò non è assolutamente giustificato, visto che, per quanto riguarda la quotazione internazionale del petrolio è solo di qualche giorno fa e quindi un adeguamento all’insù si verifica con  velocità della luce, cosa inammissibile e comunque le stesse quotazioni sono oggi in discesa, gli automobilisti pagheranno in più per ogni pieno di benzina di 50 lt circa 3 euro.
“Se questi aumenti non dovessero rientrare si tratta di una stangata per gli automobilisti di 72 euro annui  e con un esborso complessivo,  solo per la benzina, di 72 milioni di euro ogni mese pari a 864 milioni di euro nell’arco dell’anno – denuncia Federconsumatori.
Il Codacons denuncia prezzi fino a 2 euro al litro in alcuni distributori in autostrada, che speculano sul controesodo estivo degli italiani. L’Associazione lancia anche un appello agli automobilisti imbottigliati sulle autostrade: “fotografate i listini con i prezzi record pubblicheremo tutto e si potrà aderire all’ azione risarcitoria per i danni da speculazione sui carburanti, dopo il risultato dell’ inchiesta della procura di Varese”.
(Fonte: Helpconsumatori, 3/9/2013)

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