Sempre più separazioni, soprattutto al nord: lo ha già rilevato l’Istat, che tra il 2000 e il 2011 ha contato un aumento del 23% delle separazioni e del 43% per i divorzi. Ma ora lo conferma anche l’associazione degli avvocati matrimonialisti italiani (Ami) che tuttavia fotografa un paese diviso a metà: con 383 separazioni ogni mille matrimoni al Nord e 180 su mille al Sud. Forse perché al sud i valori familiari sono più saldi? Non solo, dicono i matrimonialisti. Che imputano il numero maggiore di divorzi e separazioni anche al cosiddetto digital divide, ovvero il divario tecnologico tra Nord e Sud.
Secondo le cifre fornite dai matrimonialisti, infatti, il 30% delle separazioni giudiziali avviene per colpa di internet e di tradimenti che nascono tra social network e chat. Così al nord si tradisce di più, almeno via web, mentre al sud le occasioni sono meno frequenti… e magari i dissidi matrimoniali avvengono per via tradizionale. Intanto, però, i tradimenti via web costringono gli avvocati ad acrobazie tecnologiche per dimostrare le infedeltà consumate con chat e messaggini. E si va davanti al giudice con montagne di tabulati. “Ogni giorno – ha evidenziato Valentina De Giovanni, presidente della sezione distrettuali Ami di Napoli – noi avvocati matrimonialisti facciamo i conti con tradimenti avvenuti in chat o scaturiti da conoscenze maturate in internet e sulla possibilità o meno di poter allegare nella documentazione i link delle chat e il loro contenuto a dimostrazione del tradimento”.
Molto moderno – e anche sintomo dell’allungarsi dell’aspettativa di vita – il fatto che ci si divorzi anche tra i coniugi over 65. Succede soprattutto a Roma e Milano, dove ben un quinto degli addii riguarda questa fascia d’età e le coppie che si separano sarebbero vicine alle nozze d’oro. Vent’anni fa, a dirsi addio erano solo il 2% delle coppie sopra i 65 anni.
26 marzo 2014 – fonte: Ami