Migliaia di agricoltori e allevatori dalle prime ore di questa mattina, hanno invaso la frontiera del Brennero tra Italia e Austria per la mobilitazione “La battaglia di Natale: scegli l’Italia” promossa da Coldiretti per difendere il settore dalle importazioni di bassa qualità spacciate come italiane. Sul numero scorso di Consumatori – su cui è stata presentata la iniziativa Coop sulla provenienza dei propri prodotti a marchio – anche noi abbiamo affrontato il problema della tutela dell’italianità dei prodotti, ricordando che questa tutela, importante e condivisibile, non può diventare una bandiera ideologica e autarchica che pretende di cancellare o ignorare il costante scambio e la curiosità di provare soluzioni diverse che ha animato l’uomo nel corso dei secoli. Per questo è sempre bene ricordare che, cose che oggi difendiamo come simboli di italianità, sono in realtà arrivati in Europa da altri continenti. O, comunque, lasciare la scelta al consumatore, scelta possibile anche attraverso il sito Cooporigini che consente di scoprire la provenienza del prodotto che intendiamo acquistare.
Qualche esempio? Se dall’America non fosse arrivato il pomodoro, la dieta mediterranea non sarebbe diventata quell’esempio di alimentazione buona e sana che è. E se non fosse arrivato il mais un piatto secolare, che ha sfamato intere generazioni di contadini del nord, come la polenta non esisterebbe. Lo stesso dicasi per la patata, tubero cui tanto deve la nostra cucina e che è pure arrivato dal sud America alla fine del ‘500.
Ribaltando il ragionamento, c’è anche da ricordare come, tanti prodotti che ora dall’Italia partono per l’estero perché apprezzati nel mondo, se anche altrove prevalesse un’idea di autarchia e che bisogna “fare con quel che c’è in casa” se ne resterebbero qui con un evidente danno per una gran parte dell’agricoltura e dell’industria italiane.
4 dicembre 2013 – fonte: ansa