Attualità

Cosa fare in caso di terremoto, vademecum per salvarsi la vita

Terremoto_strada.jpgPRIMA DEL TERREMOTO
1) Individuare le parti più resistenti dei locali che si frequentano – Indipendentemente dalla sua resistenza complessiva, le parti di cui si compone il fabbricato reagiscono in modo diverso all’energia liberata dall’onda sismica. Pilastri, architravi e muri portanti sono in genere le strutture più resistenti.

2) Individuare le parti più esposte dei locali che si frequentano – La presenza di schianti, distaccamenti o fenditure negli intonaci, nei pavimenti, nei rivestimenti interni, nei camini e nelle canne fumarie non è normalmente sufficiente a pregiudicare la stabilità e la sicurezza del fabbricato, tuttavia evidenzia i luoghi dove potenzialmente la costruzione è più debole. Sotto la sollecitazione del terremoto, una parete interna (non portante) eccessivamente debole può provocare danni anche molto gravi senza che il fabbricato ne risenta nel complesso. Esistono poi parti del fabbricato che, per loro natura, sono oggettivamente più deboli: sono le terrazze, i balconi, le scale, ecc.

2) Verificare il grado di stabilità di lampadari, mobili, quadri ed, in generale, di tutti gli oggetti pesanti – Gli oggetti (mobili, apparecchiature, ecc.) ospitati nei locali rappresentano spesso un pericolo maggiore dello stesso cedimento della struttura del fabbricato. L’energia liberata dal terremoto rende fortemente instabili (“leggeri”) anche oggetti ritenuti in condizioni normali pesantissimi. Le vibrazioni e gli scuotimenti del terremoto alterano in modo profondo le normali condizioni fisiche (la forza di gravità, ecc.) che consentono agli oggetti di rimanere saldamente appoggiati al suolo. E’ dunque necessario che i mobili o le apparecchiature, anche pesanti, siano adeguatamente ancorate alle pareti così come è opportuno che letti, poltrone e divani siano posti a distanza da mensole o mobili pensili. Gli oggetti sospesi (lampadari, ecc.) rappresentano in ogni caso un pericolo così come tutti gli oggetti, anche di peso limitato, che siano posti in alto. Volendo esagerare (ma non troppo!) si potrebbe dire che tutti gli oggetti liberi, durante un terremoto, rappresentano un potenziale pericolo.

3) Distanziare dalle fonti di calore il materiale infiammabile (vernice, alcool) ed esplosivo (bombole a gas, ecc.) – Al passaggio dell’onda sismica la normale stabilità degli oggetti viene compromessa: incominciano a vibrare e gli oggetti liberi possono spostarsi all’interno del locale. Lo spostamento casuale degli oggetti potrebbe esporre a condizioni critiche materiali infiammabili od esplosivi aggravando gli effetti del terremoto. In effetti uno dei maggiori rischi connessi al terremoto è proprio quello di incendi ed esplosioni. E’ necessario, dunque, che tutto il materiale infiammabile o potenzialmente esplosivo sia ricoverato all’interno di mobili chiusi o che, comunque, sia fissato stabilmente in modo da evitarne ogni spostamento casuale.

DURANTE IL TERREMOTO. IN CASA
1) Prima di tutto non bisogna perdere la calma: restare calmi ci è necessario per cercare di controllare ciò che sta accadendo attorno a noi sfruttando contemporaneamente i cinque sensi di cui siamo dotati.

2) Al manifestarsi della scossa raggiungere con calma i luoghi del locale precedentemente individuati come più resistenti e sicuri (muri portanti, sotto le architravi, ecc.) cercando di addossarsi alle pareti, piuttosto che verso il centro della stanza, mantenendosi a distanza da mensole, lampadari, quadri, specchi, finestre od oggetti che potrebbero caderci addosso.

3) Avendone la possibilità accovacciarsi sotto un tavolo robusto od un letto per ripararsi da eventuali oggetti in caduta: lo scopo è quello di realizzare una “cellula di sopravvivenza” che ci protegga in attesa degli eventuali soccorsi. Portare con sè il cellulare che può essere utilizzato per chiamare l’esterno in caso di crolli.

4) Ripararsi la testa con cuscini, indumenti od altro. In mancanza ci si può riparare la testa con le braccia, mantenendosi in posizione eretta (per evitare che la schiena divenga bersagli di oggetti in caduta) mettendo le mani sulla nuca ( la punta delle dita deve essere rivolta verso il basso), tenendo gli avambracci sulla testa e tentando di unire i gomiti davanti alla fronte.

5) Durante la scossa non ci si deve spostare dal locale che ci ospita che, comunque sia, è il luogo più sicuro al momento disponibile.

6) Durante la scossa non si deve tentare di abbandonare la casa perché correremmo il rischio di essere travolti dagli elementi architettonici del fabbricato che per loro natura sono più deboli (cornicioni, balconi, comignoli, coperture dei tetti, ecc.)

7) Durante la scossa non accendere fiamme libere (accendini, fiammiferi od altro).

8) Non appena la scossa è terminata procedete con cautela verso la porta di uscita dal locale cercando di saggiare la resistenza del solaio con i piedi (lo si fa scaricando progressivamente il peso del corpo sul piede anteriore cercando di percepire gli eventuali movimenti del solaio.

9) Se il terremoto ci ha sorpreso di notte, oppure se il locale è buio, evitare di accendere fiammiferi od accendini procedendo lentamente strisciando i piedi e proteggendo il corpo da eventuali oggetti (lo si fa portando braccia davanti al corpo piegandole una in senso verticale, e l’altra in senso orizzontale).

10) Prima di abbandonare i locali, se esistono sufficienti margini di sicurezza, spegnere gli interruttori elettrici generali e i rubinetti di acqua e gas.

11) La porte durante la scossa potrebbero essere uscite dai gangheri oppure l’architrave potrebbe aver ceduto rendendone difficoltosa l’apertura: non cercate di strattonare la porta prima di esservi assicurati della tenuta della muratura soprastante.

12) Per scendere dai piani superiori non utilizzare gli ascensori, ma le scale che devono essere percorse con cautela cercando di scaricare il peso del corpo sul lato della parete d’appoggio.

DURANTE IL TERREMOTO. ALL’APERTO

1) Se si è all’aperto, restarci.

2) Allontanarsi dalle costruzioni ricordando che è necessario procedere ad una distanza di sicurezza minima pari all’altezza degli edifici.

3) Evitare gli oggetti che possono cadere addosso (insegne, intonaci, vetri, cornicioni, muri pericolanti, alberi, cavi elettrici).

4) Prestare attenzione agli oggetti pericolosi che possono trovarsi per terra (fili della corrente elettrica, assi rotte, vetri, ecc.).

5) Dirigersi verso uno spazio aperto (piazze, giardini pubblici, ampi cortili, campo sportivo).
Nella fuga evitare vie strette, dove le macerie, precipitando dai muri esterni delle case, potrebbero più facilmente mietere vittime.

6) Anche le strade che risultano ingombre da materiali o assembramenti di persone devono essere evitate in quanto di ostacolo alla fuga

7) Non usare l’automobile.

fonte: www.pompierivolontari.it

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