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Coop, impegno contro l’inflazione

insegna Coop

Prezzi ribassati e bloccati su un paniere di prodotti fondamentali a marchio Coop, l’arrivo nei negozi di novità dai prezzi molto competitivi, insieme a un deciso pressing sull’industria di marca che permetta di tagliare gli scontrini anche su altri beni importanti della spesa quotidiana. È il nuovo, ulteriore impegno per fermare il carovita che Coop sta mettendo in campo, aderendo anche all’appello del governo per arginare, almeno da ottobre sino a fine anno, l’inflazione galoppante. Uno sforzo accolto dall’intero mondo della distribuzione che, per avere un impatto davvero significativo sul carrello della spesa, dovrà poter contare anche sull’impegno dell’industria a mettere un freno ai suoi listini.  

All’iniziativa lanciata dal Mimit, il ministero delle Imprese e del Made in Italy, le principali insegne e organizzazioni della distribuzione, a partire da Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori), avevano risposto fin da subito, a luglio. Invece l’industria di marca si è fatta attendere fino alla prima settimana di settembre. «Abbiamo accolto con favore l’adesione del mondo dell’industria al protocollo antinflazione proposto dal Mimit – sottolinea Marco Pedroni, presidente di Ancc-Coop -. Lo auspicavamo come Coop e come intera distribuzione fin dall’inizio della nostra interlocuzione con il ministero.  È doveroso però evidenziare che l’adesione tardiva dell’industria rende difficile la collaborazione nei tempi indicati dal protocollo, cioè il 1° ottobre. Speriamo che tutte le imprese del largo consumo possano aderire». Mentre “Consumatori” va in stampa, resta da chiarire quanto dell’appello di Coop, incluso nel documento condiviso con il ministero sul tema della riduzione dei listini, sia recepito nel protocollo con l’industria.

«Come Coop – prosegue Pedroni – da mesi stiamo operando per definire le migliori azioni possibili per il contenimento dei prezzi e a difesa del potere di acquisto delle famiglie, soprattutto quelle più in difficoltà. Ora ci aspettiamo che le imprese fornitrici facciano la loro parte per rendere ancora più incisive le azioni di contenimento e di riduzione dei prezzi dei beni di prima necessità». L’impegno sul prodotto Coop, di cui le cooperative di consumatori presidiano l’intero processo di fornitura, è immediato e diretto. Un altro conto saranno le trattative, ancora da intavolare, con i big dell’industria, che in molti casi sembrano voler difendere i propri margini anche a costo di vendere meno. Tanto che, per la distribuzione, i prezzi d’acquisto continuano a crescere.

Quel che accade lo spiega il Rapporto Coop. Nel 2022 l’impennata dei costi delle materie prime e dell’energia ha ridotto i margini sia dell’industria sia della distribuzione. Ma, attesta l’analisi annuale di Mediobanca, le imprese dell’industria alimentare – e in particolare quelle di maggiori dimensioni – hanno avuto una redditività strutturalmente superiore a quella della grande distribuzione alimentare.  Nel 2023 invece, anche se i prezzi delle principali materie prime alimentari e dell’energia si sono rapidamente abbassati, “non si è manifestata alcuna significativa riduzione dei listini dell’industria alimentare. Anzi, si è assistito a ulteriori aumenti dei listini, addirittura superiori a quelli del 2022 e nello stesso periodo l’ulteriore logoramento del potere d’acquisto delle famiglie ha nuovamente impedito invece agli operatori della distribuzione di poter riversare al consumo l’intero incremento”.  Una “forbice” che non si vedeva da decenni e rischia di annullare gli effetti del “patto” per tutelare i consumatori. 

Tag: Coop, inflazione, carovita

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