Coop, autenticità contro le frodi
Ho letto dati e cifre impressionanti relativi al tema delle frodi alimentari nel nostro paese. Ma davvero la sicurezza non è aumentata per chi acquista un prodotto? E Coop come si tutela e che garanzie può dare su questo fronte?
Rino Astolfi – Crema
Risponde Claudio Mazzini
responsabile sostenibilità, innovazione e valori di Coop Italia:
Il tema che lei pone è fondamentale e di perenne attualità. Ad esso Coop, comprendendo le preoccupazioni dei soci e dei consumatori, dedica grande attenzione fondando il suo intervento sui concetti di autenticità e tracciabilità che rappresentano due aspetti chiave nella produzione degli alimenti. Conoscere l’origine e la “storia” di un prodotto permette, infatti, di garantirne la sicurezza e la qualità. In questi ultimi anni, anche a causa del perdurare della crisi economica e di una crescente globalizzazione, il tema dell’autenticità alimentare è diventata di primissimo piano.
Infatti, pur registrandosi in generale sul mercato una crescita generalizzata delle garanzie offerte ai consumatori, dovuta, da un lato all’evoluzione normativa europea sempre più restrittiva e dall’altro alla crescita della cultura delle imprese, sono in crescita anche gli episodi di truffe che colpiscono tutto il settore agroalimentare. È evidente che esiste un mercato basato sulla frode, specialmente su quei prodotti di particolare pregio per il made in Italy come: olio, pomodoro, vino, prodotti lattiero-caseari, ecc. Coop, accanto alla sicurezza, intesa come garanzia della salubrità dei prodotti, dedica grande rilievo nelle proprie attività di controllo anche al tema dell’autenticità, perché, pur non rappresentando automaticamente un rischio per la salute del consumatore, un prodotto non autentico colpisce il rapporto fiduciario, quel patto per cui, nel prezzo del prodotto che acquisto, c’è anche il valore che gli attribuisco, ad esempio una particolare origine o una ricetta, ecc.
Forte della propria esperienza nel campo alimentare, Coop ha messo in campo già da tempo diverse attività volte alla prevenzione delle frodi. Per esempio, per quanto riguarda l’olio extravergine di oliva (tema del quale abbiamo già parlato nei mesi scorsi), Coop ha inserito, molto tempo prima che diventasse parametro di legge, un limite alla quantità massima di alchil esteri, composti naturalmente presenti nell’olio ma che se presenti in grandi quantità, possono essere indice di bassa qualità delle olive o di errori commessi nel corso del processo di trasformazione dell’olio.
Questo risultato è stato raggiunto grazie a studi condotti assieme alle Università di Bologna e Udine. Coop infatti, da sempre, sostiene la ricerca scientifica, strumento fondamentale per riuscire a mantenere quel livello di innovazione indispensabile a garantire i propri standard di qualità e sicurezza.
Per questo motivo nel corso degli anni Coop ha creato una vera e propria rete di collaborazioni con le principali Università ed enti di ricerca. Inoltre, all’interno del proprio laboratorio, già da diversi anni, è stata creata un’area dedicata alle analisi per la ricerca delle frodi. Ad esempio, vengono identificate le diverse specie ittiche nei prodotti lavorati freschi e surgelati tramite l’analisi del Dna, ci si assicura che le mozzarelle di latte di bufala non contengano latte vaccino o che i formaggi e le ricotte miste di pecora e capra, siano esattamente come dichiarate. Perché, chi acquista un prodotto a marchio Coop, deve avere la certezza e la sicurezza di quello che acquista.