Attualità

“Convenienza, sicurezza e servizi”

Andrea_Pezzi.jpgAd Andrea Pezzi, Direttore Marketing e Innovazione del Gruppo Unipol, un gruppo che è espressione del movimento cooperativo e delle cooperative di consumatori in particolare, abbiamo chiesto un commento sugli aspetti chiave legati alla Rc auto e sulle offerte del Gruppo.

Dottor Pezzi, In Italia il costo medio di una polizza Rc Auto è circa il doppio di quello tedesco o francese, secondo le rilevazioni dell’Antitrust. Come spiega questo fenomeno? 
Purtroppo questi dati sono veri, ma i sistemi assicurativi tedesco e francese non sono confrontabili con quello italiano per tantissime ragioni. In Italia abbiamo l’80% di sinistri in più rispetto alla Francia, il 30% in più rispetto alla Germania ed il loro costo medio è più del doppio di quello francese e superiore dell’80% rispetto al costo medio tedesco.
Basti pensare che i sinistri con danni a persone in Italia sono il 64% in più rispetto alla Francia (i “famosi” colpi di frusta). L’andamento delle tariffe delle assicurazioni è strettamente legato all’andamento del costo dei sinistri che le società di assicurazioni devono sostenere ogni anno per provvedere ai risarcimenti. In Italia tra i problemi principali c’è il fenomeno delle frodi ai danni delle Compagnie e la dimensione del costo dei sinistri, molto spesso “gonfiati”.
Ci sono poi anche altri aspetti rilevanti di cui tenere conto: lo stato di manutenzione delle strade è notevolmente diverso tra i Paesi presi in considerazione e il fatto che in Italia una gran parte del trasporto merci avvenga non su rotaia ma su gomma, come altrove, contribuisce ad aumentare ulteriormente i rischi di incidente. Questo solo per citare due fattori chiave legati alle infrastrutture.
È comunque vero che in Italia, nonostante gli sforzi fatti verso una migliore educazione stradale, la cultura della sicurezza alla guida resta bassa: ancora non si utilizzano adeguatamente le cinture di sicurezza nei sedili posteriori per esempio, in molti casi le lesioni alle persone si potrebbero evitare solo con questo accorgimento.

Non c’è comunque da stupirsi, visti i costi, se il nostro Paese è tra quelli più sottoassicurati?  
Il fatto che l’Italia sia tra i Paesi meno assicurati in Europa è un altro dato certificato, ma non necessariamente effetto del costo delle assicurazioni, i cui prezzi tra l’altro sono calati del 6% negli ultimi mesi.
Credo sia piuttosto un atteggiamento culturale e dipenda da una propensione a non focalizzarsi sempre sui rischi: i 3/4 milioni di veicoli che girano senza copertura assicurativa sono un pericolo per l’incolumità del conducente e dei terzi trasportati e danneggiati. In più, ogni sinistro causato da un veicolo senza assicurazione e per il quale viene chiesto il risarcimento, è un costo che viene ricaricato sulle polizze dei cittadini onesti attraverso il cosiddetto Fondo di Garanzie Vittime della Strada, alimentato grazie a una somma pari al 2,5% su ogni polizza sottoscritta da ciascun automobilista.

Ma non è neanche corretto che pochi onesti paghino per i danni procurati fraudolentemente da altri?
Sono d’accordo, per questo è importante che il legislatore faccia la sua parte, rendendo operativi strumenti e modalità di indagine più efficaci nell’individuare e contrastare le frodi.
Molti progressi sono in corso, per esempio con la revisione delle tabelle di valutazione delle micro-lesioni, ma c’è davvero ancora molto da fare.  Vorrei però, per un momento, lasciare da parte i falsi sinistri per ricordare  il principio di mutualità su cui si fondano le assicurazioni e che rappresenta la loro ragion d’essere nonché un valore sociale assoluto: il costo medio di un sinistro si stima intorno ad alcune migliaia di euro ma, quando, purtroppo, ci sono anche delle lesioni alle persone, l’importo sale esponenzialmente e può arrivare nei casi più gravi anche a milioni di euro.
Questo vuol dire che gran parte del costo viene condiviso con il resto della comunità: pensi se invece dovessimo pagare tutto di tasca nostra, soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando. 

Però gli italiani devono fare i conti con un borsellino sempre più magro e quindi scelgono le soluzioni che ne tengono conto: cosa sta facendo il Gruppo Unipol per venire concretamente incontro alle famiglie?
La crisi economica si sta ripercuotendo duramente sulle famiglie: per questo, abbiamo avviato una campagna promozionale che prevede il finanziamento a tasso zero dei premi assicurativi delle polizze auto che possono essere pagati, senza aggravi di costo, in rate mensili.
È il nostro modo concreto per dimostrare ai clienti che siamo al loro  fianco non solo a parole: per questa iniziativa straordinaria, abbiamo messo in campo la Società finanziaria del nostro Gruppo specializzata in credito al consumo, Finitalia SpA. È una possibilità che offriamo anche ai nuovi assicurati, non solo a chi lo è già.

Il Gruppo Unipol è stato il primo a introdurre le polizze auto con la scatola nera: pensa che l’innovazione tecnologica possa essere di aiuto nel migliorare il rapporto degli italiani con le assicurazioni, magari riducendone anche il prezzo?
Come ha già detto, noi siamo stati apripista nelle polizze auto con scatola nera e oggi siamo leader in Europa. Già oltre 1.000.000 di automobilisti hanno scelto la nostra polizza che, grazie  alla presenza di un dispositivo satellitare consente di raggiungere due obiettivi: rileva i km percorsi, consentendo ai clienti di pagare in proporzione all’effettiva percorrenza e in più offre grande tranquillità a chi guida permettendo di rilevare immediatamente l’incidente in modo che la Centrale Operativa possa inviare i soccorsi stradali. In caso di furto, poi, il dispositivo consente di localizzare l’auto.
Chi sceglie questa soluzione ha, tra l’altro, un risparmio del 65% su Incendio e Furto e del 20% su RC Auto. I servizi e la sicurezza, insieme alla convenienza, sono i punti chiave su cui vogliamo concentrare le nostre risorse e la tecnologia, sempre più intelligente, ci dà una marcia in più, anche nella direzione di un rapporto etico, equo, e quindi migliore, con il cliente.

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