Siamo tornati all’ora legale già da un paio di settimane. Questo significa maggior luce la sera e in teoria maggior risparmio energetico, come già sei mesi fa avevamo spostato le lancette dell’orologio, ma indietro, per tornare all’ora solare. La ragione dell’ora legale sta nel fatto che si risparmierebbe energia elettrica, perché si ha più luce alla sera. Questo cambiamento semestrale della lancetta porta veramente a un risparmio?
Al di là delle posizioni contrapposte e dei dati scientifici raccolti dagli esperti, l’alternanza dell’ora legale a quella solare ha degli effetti negativi, oggettivi e inconfutabili, sulla vita umana. Il più evidente è quello sulla vita rurale, vale a dire sull’attività lavorativa di tutti coloro che lavorano in ambienti naturali dove l’applicazione forzata di un orario diverso da quello ‘astronomico’ comporta effettivamente delle difficoltà pratiche non indifferenti.
A risentirne anche l’organizzazione pratica delle attività quotidiane, che devono essere riprogrammate con tutte le difficoltà del caso. Ci sarebbe poi un problema sanitario determinato da tutti i disturbi psico-fisici derivanti dalla perdita di sonno, dalla variazione delle abitudini alimentari e dalla relativa ‘asincronia’ che si crea tra i ritmi biologici dell’organismo – che non avverte la necessità di attuare cambiamenti per via di una variazione astronomica che non c’è – e quelli della realtà circostante.
Sul fronte dei numeri ecco che Terna, operatore italiano di reti per la trasmissione dell’energia, stima che nei prossimi mesi dall’entrata in vigore dell’ora legale, si risparmieranno 543,8 milioni di kilowattora. In termini di costi il risparmio relativo all’ora legale per il 2013 sarebbe pari a oltre 90 milioni di euro.
Sempre per Terna i mesi con il maggior risparmio energetico sarebbero aprile, con 125,8 milioni di kilowattora (pari al 23,1% del totale) e ottobre con 157,4 milioni di kilowatt/h risparmiati. Ovvero quei mesi che segnano la transizione più significativa in termini di illuminazione solare nell’arco delle 24 ore.
Nei mesi estivi si registra poi una maggiore richiesta di energia elettrica dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale.
(10 aprile 2013)
fonte: tuttogreen.it