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Bentornati, giochi di società: come ci si diverte al tavolo!

Gioco_di_societa.jpgSi è parlato molto, ultimamente, dei boardgame, i giochi da tavolo, e più in generale dei giochi di società che sono al centro di un ritorno d’interesse sostanziato dai numeri.

Secondo le associazioni di categoria, le vendite dei vari Carcassonne (un classico di nuova generazione di ambientazione medievale) o della sorpresa Dixit (un gioco di carte che solo in Italia nel 2015 ha venduto 20 mila copie) o ancora di Ticket to ride (anche in versione deluxe nel decennale dalla nascita, una sorta di “risiko” ferroviario vincitore di diversi award) sono aumentate del 40% nell’ultimo triennio in un mercato pur sempre di nicchia che vale da noi 20 milioni di euro. Briciole a confronto dei 952 milioni (+6,9% sul 2015) fatturati dai videogame, che per il secondo anno mostrano segnali di ripresa (vedi box).

Il digitale piace, ma non è tutto: sembra essere questo il messaggio che riassume il ritorno di fiamma degli italiani, bambini ma anche adulti, per il gioco. Con la postilla che i giochi da tavolo, non sono il passato: al contrario sono in gran spolvero in questi anni di riscoperta dei valori della socialità, della condivisione e del ritrovarsi in famiglia o in tornei itineranti se si è degli appassionati. Pronti, i giochi di società, a reggere l’onda d’urto della realtà virtuale che è già qui, con gli Oculus Rift e gli Htc Vive, i primi visori in commercio (a circa 800 euro) e altre sorprese (nuove console) attese per l’autunno.

Carte, dadi e costumi di eroi A “Play” di Modena 2016, la più importante fiera di settore in Italia, dedicata quest’anno al tema muri, frontiere, migrazioni – per sottolineare il legame con l’attualità rivendicato dai nuovi autori di giochi di società – si sono visti tabelloni anche irriverenti che prendono spunto dalle distorsioni del mondo del lavoro: dall'”Italian Job“, un gioco che ironizza sulla poca voglia di lavorare dei dipendenti, a “CiVì: la terra delle opportunita?”, un boardgame che rigira la medaglia, mettendo i protagonisti negli abiti degli italiani disoccupati cronici.

Ribadito che i grandi classici non tramontano mai, che Monopoli e Risiko, scacchi e dama così come i giochi nati al traino di successi televisivi o cinematografici non temono la concorrenza, va detto che l’evoluzione del settore (in cui lavorano molti giovani a caccia dell’idea vincente, anche sfruttando il crowdfounding) è tale che si sono consolidate precise aree di gioco.

E le proposte – tra autoproduzioni, espansioni e nuove versioni di prodotti di successo – si moltiplicano.

Ci sono i giochi di ruolo in cui il player, guidato da un narratore, deve calarsi nei panni di un personaggio, interpretandone le caratteristiche all’interno di una storia. Uno per tutti: Dungeons & Dragons. Ci sono i boardgame, i giochi da tavolo in senso stretto di cui abbiamo detto.

E poi i giochi di miniature tra cui molti wargame, che si collocano ai limiti del modellismo, dove i partecipanti si impegnano in lunghe partite, ma anche in accurate ricostruzioni storiche.

Con i giochi di carte collezionabili e i living card game ci si misura, invece, con l’avversario a suon di magie, incantesimi e gesta epiche di famosi avventurieri. Uno per tutti: Magic. Fino ad incarnare in prima persona, nei giochi dal vivo, l’eroe preferito di una serie tv o di un fumetto (indossando letteralmente i suoi costumi nei Cosplay) o imitare le gesta militari in combattimenti all’aperto (Soft air). Infine i giochi tradizionali e di abilità, dalle freccette al calcio balilla e a tanti altri, riproposti e aggiornati.

Dalla guerra fredda a Sherlock Holmes Ma cosa c’è di nuovo sotto il sole per gli amanti di questo genere dalle svariate sfumature?
Se da una parte si confermano, in cima alle classifiche, i giochi di strategia ispirati alla Guerra Fredda o ad altri periodi storici importanti (uno per tutti: Twilight Struggle, apoteosi dello scontro tra Russia e America), dall’altra l’ultima tendenza porta a giochi originali ma a scadenza, col rischio della rigiocabilità a fronte del piacere di partite estremamente diverse e nuove, finché il tema non si esaurisce.

Succede in Pandemic Legacy (dove i giocatori vestono i panni di esperti chiamati a salvare il pianeta dalle epidemie) o in Sherlock Holmes Consulente Investigativo (10 misteri da risolvere), quest’ultimo presente nelle top ten di tutti i boardgame più venduti degli ultimi mesi.

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