In un Italia tutta concentrata sulla formazione del nuovo governo, rischiano di non avere la giusta attenzione alcune notizie in arrivo dall’Europa. Infatti, prima il presidente della Commissione Ue Barroso e poi il commissario agli affari economici Rehn, nel giro di un paio di giorni, hanno sostanzialmente detto che la politica del rigore e del’austerità, sin qui imposta da Bruxelles (e dalla Germania) può subire un allentamento. Il primo a parlare è stato Barroso che ha detto che “la politica del’austerità, pur convinto che sia fondamentalmente giusta, abbia raggiunto i suoi limiti”. Ieri invece, Olli Rehn ha detto che “il rallentamento del consolidamento è possibile ora grazie agli sforzi compiuti dai paesi in difficoltà”. E’ chiaro che queste disponibilità (per ora a parole e dette con formule generiche), se si traducessero in fatti, potrebbero significare per l’Italia (e per gli altri paesi come Spagna, Grecia e Portogallo), avere un qualche margine in più per sostenere l’economia e i consumi domestici. Tra l’altro l’Italia ha centrato l’obiettivo di un deficit 2012 che rispetta il parametro del 3% nel rapporto col Pil(cosa non riuscita a Francia, Spagna ed altri). Ovviamente sui conti italiani continua a pesare l’enorme debito pubblico, cresciuto dal 120% del Pil nel 2011, al 127% nel 2012. Se e quando in Italia ci sarà un governo in funzione vedremo se dall’Europa arriverà un aiuto a allentare la morsa delle recessione.
(26/4/2013)
Condividi su