La bellezza dei luoghi dove abitare migliora la vita? Sì, e lo sappiamo da sempre. Vivere in spazi che siano contemporaneamente belli, gradevoli e salubri ci fa stare meglio fisicamente e psicologicamente.
Così in questi tempi di pandemia e di isolamento, abbiamo riscoperto il valore della casa, che è diventata isola, ancora di salvezza, piccolo eden di serenità. Stanno quindi aumentando gli investimenti sugli ambienti in cui viviamo: e non solo e non tanto dal punto di vista della grandi ristrutturazioni, ma anche da quello delle piccole migliorie, dei rifacimenti parziali per rendere la casa più adeguata alle nuove esigenze… Come una stanza in più, ad esempio, o una cucina abitabile che possa consentirci di vivere più comodamente soprattutto un hobby che in tanti hanno riscoperto, specialmente durante le feste: cucinare.
In più, come risposta all’effetto del Covid-19 sulla salute e alla sua relazione con l’inquinamento e l’ambiente, molti consumatori stanno adottando stili di vita più sani, abitudini di consumo più attente. Nel settore dell’arredamento si registra una forte espansione del mercato dei prodotti eco–compatibili. Il Covid-19 ha obbligato quasi il 58% della popolazione mondiale a restare a casa, provocando un’improvvisa esplosione del telelavoro, delle lezioni scolastiche online e di una serie infinita di attività “da casa”, dallo sport alle cene, le quali non possono che trarre vantaggio da un miglioramento del comfort e dello stile dell’arredamento domestico. Per questo aumenta in modo significativo la spesa degli italiani in alcuni settori, come quello della pulizia della casa con un +125% sul 2019 (nelle settimane del primo lockdown), ma soprattutto nel settore della pittura per interni che ha toccato un picco del 344% (sempre durante il primo lockdown).
I materiali per una casa “sana” «Il consumatore che voglia migliorare, anche da un punto di vista della salubrità, la propria casa, deve anzitutto informarsi correttamente – spiega l’architetto Filippo Caggiano, consulente esperto dell’Agenzia CasaClima – e scegliere con attenzione. Anzitutto bisogna curare in particolar modo i materiali che sono più a contatto con il nostro organismo: la nostra terza pelle è l’involucro dell’edificio che abitiamo. Prendiamo la pittura dei muri, ad esempio: non si può prendere la prima cosa che capita. Certe idropitture sono dei veri e propri film plastici che non fanno respirare la casa. Bisogna indirizzarsi verso materiali naturali come l’argilla, che può essere reperita in lastre, simili a quelle in cartongesso, ed utilizzata per realizzare gli intonaci e le murature interne della nostra casa. I vantaggi dell’argilla? Ha qualità nettamente superiori a quelle di un intonaco tradizionale. Ha una grossa capacità igroscopica e termica. In più assorbe gli odori. Un altro materiale da utilizzare in caso di ristrutturazione è la calce: ha addirittura proprietà antivirali, analizzate dall’Università di Osaka che aveva sviluppato studi sulla Sars. Ecco, la calce si è rivelata un ottimo antibatterico e anti-fungino. Posso dirlo con certezza: una vernice a base calce dovrebbe essere il primo intervento da fare in una casa che vogliamo rinnovare avendo di mira la salute dei suoi abitanti». Investimenti su materiali più sani tornano indietro in termini non solo di salute, ma anche di spesa: allontanare muffe e funghi renderà inutile, ad esempio, intervenire nuovamente per ritinteggiare.
L’importanza della ventilazione Una casa dove si sta bene è soprattutto una casa dove si respira aria pulita. Per questo anche il tema della ventilazione è diventato importante. «La ventilazione, se ben progettata – prosegue l’architetto – migliora tantissimo la qualità della vita delle persone. Diverse aziende che lavorano sulla ventilazione meccanica hanno elaborato filtri speciali con proprietà specifiche. Questo è particolarmente utile nelle città, dove bisogna cercare di adottare soluzioni con filtri che assorbano il particolato e tutto quello che l’aria ci porta dentro casa. Se invece sono almeno a 800 metri sul livello del mare è meglio progettare una ventilazione naturale. Bisogna comunque ricordare che la qualità dell’aria della casa è dalle 10 alle 7 volte peggiore di quella fuori, anche in città. Nel senso che l’aria di casa è quella che c’è fuori, più tutti i fattori inquinanti provocati dalle attività come cucinare, più l’emissività dei materiali, più le muffe che sono fortemente inquinanti, ad esempio. Tutti aspetti purtroppo trascurati ma che tuttavia bisogna considerare. In fase di ristrutturazione si può prevedere di installare dunque delle Vcm, ovvero dei sistemi di ventilazione meccanica decentralizzati».
Secondo un rapporto curato da Legambiente, Civico 5.0, per ridurre l’inquinamento indoor possono risultare determinanti anche piccoli gesti ed attenzioni: non fumare negli ambienti chiusi, cambiare l’aria ogni 4-6 ore, tenere la temperatura non oltre i 20 gradi, utilizzare i fornelli elettrici a induzione, usare sostanze naturali per la pulizia e manutenzione. Avere case correttamente ventilate, infatti, significa eliminare molti rischi, impedendo la proliferazione di batteri, funghi e muffe. La muffa nera, che cresce dentro e sulle pareti, ad esempio, può scatenare allergie e problemi respiratori. Se la casa è piccola, “affollata” e situata in una zona inquinata, dunque, ma anche se in casa ci sono bambini o anziani, o immunodepressi, è dunque consigliabile acquistare un apparecchio ad alta capacità di filtrazione.
È anche fondamentale arieggiare le camere da letto al mattino e i bagni subito dopo aver fatto la doccia, poiché in questi ambienti può formarsi facilmente molta umidità. È necessario spalancare completamente le finestre: aprirle a vasistas o tenerle socchiuse non è sufficiente. Il tasso di umidità nell’aria aumenta non solo con il vapore della doccia, ma anche quando cuciniamo, stendiamo il bucato e persino quando respiriamo. In una famiglia di tre persone si possono produrre circa dieci litri di umidità al giorno. È ottimale un livello di umidità relativa del 40–60%, che può essere misurata con un igrometro.
Più tempo in casa, più consumi? Stando più tempo in casa si corre anche un altro rischio: di veder lievitare le spese elettriche. Ma evitare gli sprechi – si legge nel rapporto Civico 5.0 di Legambiente – può aiutare a ridurre la propria spesa in bolletta fino al 10%. Come? Spegnere gli apparecchi in stand–by che incidono fino all’8% sulla spesa della nostra bolletta, le luci quando non necessarie. Staccare dalla presa il caricabatterie di telefono e computer quando non viene utilizzato. L’utilizzo di lampadine a led, che consumano 5 volte di meno di quelle alogene, porta ad un risparmio fino al 90% dei consumi sull’illuminazione. Scegliere elettrodomestici ad alta classe energetica può portare ad una riduzione dei consumi del 60% per un frigo, del 50% per una lavatrice e del 45% per una lavastoviglie.
Interventi a costo zero Per stare bene in casa c’è anche bisogno di bellezza: molte ricerche hanno evidenziato addirittura che negli ospedali il design può alterare, sia in senso positivo che negativo, la risposta dei pazienti alle cure. E che i degenti che hanno piante nelle stanze hanno la pressione sanguigna più bassa e usano meno antidolorifici. Anche nelle case la presenza di piante contribuisce a ridurre lo stress, il dolore e l’ansia.
Per far sì che la nostra casa sia davvero quell’oasi di salubrità che vorremmo, occorre comunque mettere in atto qualche accorgimento, da realizzare subito, anche senza pensare ad acquisti o interventi di ristrutturazione. Anzitutto togliersi le scarpe, quando si entra in casa, e creare una zona di passaggio tra interno ed esterno dove si toglieranno anche cappotti, guanti e cappelli. Qualsiasi oggetto, contenitore o abito che proviene dall’esterno è un potenziale vettore di batteri o virus. È quindi consigliabile tenerlo all’esterno o pulirlo e disinfettarlo prima di entrare in casa.
Impariamo da questo periodo anche l’importanza dell’illuminazione: quella naturale anzitutto, visto che il sole è un nemico del Covid-19, ma anche quella artificiale. Togliamo tendaggi inutili, apriamo le finestre nelle giornate di sole e prepariamoci alla primavera sistemando il balcone o il terrazzo.