Non più solo i tetti, ma tutte le parti di un edificio possono diventare pannelli solari, incluse finestre e facciate: questo grazie a semplici lastre di plexiglass ‘drogate’ con speciali nanoparticelle fluorescenti che catturano e concentrano la luce del sole trasformando ogni elemento architettonico in un generatore di energia pulita. Questa tecnologia, illustrata su Nature Photonics, è stata messa a punto dall’Università Milano-Bicocca in collaborazione con il Laboratorio nazionale di Los Alamos negli Stati Uniti. Per catturare la luce solare senza dispersione, i ricercatori hanno sviluppato dei concentratori solari luminescenti, ovvero dei dispositivi costituiti da una lastra plastica o vetrosa nella quale sono incorporate specie otticamente attive (dette cromofori) che assorbono parte della luce solare e la ri-emettono all’interno della lastra. La luce viene quindi convogliata verso i bordi sfruttando il fenomeno della riflessione totale interna (così come avviene nelle fibre ottiche usate nelle telecomunicazioni) e lì viene trasformata in energia elettrica da piccole celle solari poste lungo gli spigoli.
Scegliendo in modo opportuno il grado di trasparenza ed il colore del dispositivo, è possibile trasformare delle normali finestre in elementi fotovoltaici a tutti gli effetti senza sensibili aumenti di costo. ”Questa tecnologia, di cui noi abbiamo fornito la prova di principio – spiega Sergio Brovelli, del dipartimento di scienza dei materiali dell’università Bicocca – è immediatamente scalabile per l’industria e può essere utilizzata nella green architecture e nella building sustainability. Inoltre, la possibilità di realizzare dispositivi di qualsiasi forma e colore offre nuove eccitanti opportunità nel design di elementi architettonici intelligenti”.
15 aprile 2014 – fonte: ansa