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Lotta al cambiamento climatico, tra alberi e nidi

nido artificiale

Come aiutare l’ambiente anche in città? Anche foavorendo l’insediamento dei passeracei, attraverso nidi artificiali. Il modello più classico è a forma di fungo e in fibra intrecciata, ma c’è anche la casetta per uccelli che ricorda una capanna del neolitico o quella con il tetto spiovente, a fascine di paglia. Un assortimento vario per soluzioni decorative che, con pochi euro di spesa, favoriscono l’insediamento dei di questi volatili, sempre più rari nelle nostre città.

Ai fini del ripopolamento delle specie, ma anche della lotta al cambiamento climatico, anche piantare nuovi alberi e arbusti è una scelta caldeggiata dagli esperti. Privilegiando alberi sempreverdi e a crescita rapida perché sono in grado di immagazzinare maggiori quantitativi di CO2. Ecco alcuni suggerimenti: acacia o mimosa (negli ambienti temperati), acero riccio (per il colore autunnale, anche in città), paulownia (dai meravigliosi fiori viola), quercia rossa (la più veloce tra le querce), tiglio (profumato e poco esigente), oleandro (nelle zone più calde), gelso (per i suoi succulenti frutti), ciliegio giapponese (ornamentale, non richiede molto spazio). Ma a crescere più in fretta di tutti, oltre 60 cm in un solo giorno, è il bambù. Il paradosso è che proprio l’innalzamento delle temperature aiuta la diffusione di questa pianta originaria dell’Asia che ha bisogno di estati torride e inverni miti, con un’esposizione al sole costante per almeno 8 ore al giorno.

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