Ambiente

In Italia città inquinate e da ripensare, l’allarme di Legambiente

Citt_smog.jpgLe migliori 11 città del Paese raggiungono a malapena la sufficienza (con 60/100 di punteggio). Eppure anche solo rispettando i limiti di legge il punteggio complessivo di un centro urbano sarebbe molto vicino a 100. E’ un quadro davvero negativo e problematico quello che emerge dalla XX edizione del rapporto di Legambiente sull’Ecosistema urbano, che racconta di un Paese pigro, apatico, che ha smesso di credere e investire nel cambiamento.
Da Milano, ancora e sempre preda dell’emergenza smog, a Roma dove crescono il parco auto privato e il tasso di motorizzazione, a Palermo, dove si continua a depurare meno dei 2/5 dei reflui fognari, Ecosistema Urbano evidenzia l’esasperante incapacità con cui molte città affrontano sul proprio territorio alcune questioni chiave dal punto di vista ambientale. Eppure esperienze positive in alcune città non mancano e dimostrano la praticabilità di alcune soluzioni capaci di offrire un servizio migliore al cittadino e alla collettività. E’ il caso della raccolta differenziata di Novara o di Salerno, delle politiche sull’energia e sulla mobilità di Bolzano, della solarizzazione dei tetti delle scuole di Bergamo oppure dell’esperimento della moderazione della velocità in un intero quartiere di Torino.
Lo studio segnala, infatti, che la crisi urbana chiede di immaginare con urgenza un altro futuro. Bisogna avere il coraggio di abbattere per ricostruire, rigenerare interi quartieri, recuperare edifici e dare casa, in affitto e a prezzi accessibili, a chi ne ha bisogno fermando il consumo di suolo e restituendo al verde suolo oggi impermeabilizzato. Bisogna pensare un modo nuovo di usare le risorse e l’energia, di organizzare la mobilità, con spazi pubblici più sicuri, più salutari e meno alienanti, immaginando la città  come luogo dove si realizzano le condizioni per favorire le relazioni sociali, il senso del vicinato, del quartiere, della comunità.
Nello specifico, la ventesima edizione di Ecosistema Urbano, con gli oltre 100mila dati raccolti attraverso un apposito questionario rivolto e redatto dalle amministrazioni dei comuni capoluogo, vede sul podio delle migliori città Venezia per le grandi, Trento per le medie e Belluno per le piccole, tenendo presente che si tratta di capoluoghi che ottengono punteggi di poco superiori ai 60/100. La sufficienza quindi, in un panorama, purtroppo,  di generale mediocrità.
Venezia (prima tra le città con più di 200.000 abitanti), svetta in virtù di alcune buone performance, ma anche grazie alle sua peculiare conformazione. Nella stessa categoria, al secondo posto troviamo Bologna seguita da Padova.
Trento, prima tra le città medie (comprese tra 80.000 e 200.000 abitanti), conferma il primo posto dello scorso anno grazie a buone performance in alcuni dei settori chiave della ricerca e ad un buon andamento generale. Seconda, tra le medie è anche quest’anno Bolzano, in buona posizione grazie a medie complessivamente basse per quel che concerne i parametri relativi alla qualità dell’aria (per le concentrazioni delle polveri sottili è prima tra le medie con 15 microgrammi al metro cubo, mentre erano 18,7 lo scorso anno). Buoni poi i parametri relativi alla mobilità ciclabile e alle politiche energetiche. Parma si piazza terza tra le città medie principalmente per un buon andamento complessivo nei settori mobilità e energia e per qualche miglioramento, come per la media di giorni di superamento dei limiti della concentrazione di Ozono, diminuiti tra il 2011 e 2012 ma pur sempre sopra i limiti.
Le prime cinque posizioni delle città Piccole, al di sotto degli 80.000 abitanti, sono occupate da Belluno (1ª), Verbania (2ª), Nuoro (3ª), Pordenone (4ª) e Mantova (5ª).
Tra le peggiori invece troviamo un trittico tutto siciliano: Catania, per le grandi città, Siracusa per le città medie e Caltanissetta per le città piccole. 
(Fonte:Legambiente, 28/11/2013)

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