A riversare il maggior apporto inquinante nei fiumi e nei mari sono la Campania, il Lazio e la Puglia. Ma la mancata depurazione degli scarichi è un problema ben più vasto che che riguarda 12 milioni di italiani, un vero e proprio ‘killer’ dei mari che mai come in queste settimane sono la meta preferita di turisti italiani e non, ignari spesso dell’acqua in cui si bagnano che è meglio non sia vicina a foci di fiumi.
La denuncia viene da Legambiente, e più precisamente dal rapporto finale del viaggio di Goletta Verde. Su 264 campioni di acqua analizzati, in maggioranza in punti ‘a rischio’ come appunto le foci dei fiumi, l’associazione ambientalista ha trovato valori eccessivi di batteri fecali nel 55% dei casi e un punto inquinato ogni 51 chilometri.
”Le criticità sono state riscontrate in gran parte delle regioni italiane – spiega il responsabile scientifico Giorgio Zampetti -. Abruzzo e Marche hanno la maggior percentuale di punti critici, l’88 e l’83%, anche a causa delle forti piogge e dell’elevata presenza di corsi d’acqua, seguite da Calabria (79) e Lazio (75)”.
Sul tema della depurazione l’Italia rischia una multa dall’Ue di 500 milioni di euro. ”Sarebbe meglio usare questi soldi per costruire i depuratori – spiega Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente – piuttosto che per pagare la multa”.
Agosto 2014 – fonte: Ansa