Può succedere che sia stato ordinato prima della crisi dei materiali, e che arrivi un pezzo diverso per caratteristiche o per potenza da quello preventivato. Chi, invece, si muove solo ora alla ricerca di un pannello fotovoltaico di ultima generazione, può avere non poche difficoltà nel procurarselo. Soprattutto inverter e accumulatori, parti necessarie per farlo funzionare, latitano data la carenza di microchip prodotti in Asia. Da qui a fine anno, poi, a peggiorare il quadro c’è la corsa dei proprietari di villette per terminare i lavori e acchiappare il Superbonus. Per attivare i pannelli fotovoltaici, inoltre, oltre all’asseverazione e al visto di conformità, serve l’accettazione da parte del Gse della richiesta di cessione dell’energia, il che può avvenire solo dopo che l’impianto è stato allacciato alla rete. Morale: pochi giorni effettivi di lavoro per montarli, ma pannelli quasi introvabili e mesi di attesa per ottenere l’allaccio.
Ma quanto costa un impianto fotovoltaico? Il prezzo indicativo di partenza è attorno ai 5 mila euro – installazione compresa – e dipende da innumerevoli fattori, tra cui potenza nominale e qualità dei materiali. Per un impianto domestico standard si parla di circa 12 mila euro, che però rientrano nel giro di pochi anni stanti i prezzi attuali. Listini più bassi e procedure snelle, invece, per acquistare un pannello solare plug and play (“collega e utilizza”) che ha una potenza inferiore a 350 W, ed è chiamato minifotovoltaico se è compresa tra 350 e 800 W. L’adempimento da ottemperare, in questi casi, è la Comunicazione Unica al Distributore, il quale ha 10 giorni per trasmettere l’iscrizione al sistema nazionale degli impianti di produzione di energia (Gaudì). Senza considerare la detrazione fiscale, un pannello da circa 300 W ha un prezzo che varia tra i 600 e gli 800 euro: un investimento ripagabile in due e tre anni, a seconda della produzione elettrica.