Ambiente

Coop for Kyoto: coinvolte 168 imprese per ridurre le emissioni di CO2

Pannelli_solari.jpgBen 168 imprese fornitrici aderenti, col coinvolgimento di 218 siti produttivi, tutti italiani. Considerando i soli interventi effettuati dai 15 fornitori più virtuosi del progetto, si può stimare nel 2012 una riduzione delle emissioni dell’ordine di grandezza  di circa 19.000 tonnellate di CO2.


Sta in queste cifre il successo dell’ottava edizione di Coop for Kyoto, il progetto nato nel 2006 con cui Coop, prima azienda al mondo, ha proposto ai  fornitori nella produzione dei propri prodotti a marchio, di aderire volontariamente e impegnarsi concretamente su obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra sanciti dal Protocollo di Kyoto
Di cosa si tratta? Si va dalla coibentazione delle strutture e per aumentare l’efficienza dell’energia termica, all’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili, all’installazione di motori ad alto rendimento, la realizzazione di impianti fotovoltaici aziendali per la produzione di energia elettrica, all’installazione di sistemi di co-generazione e di impianti di produzione di energia elettrica da biogas derivante dalla digestione anaerobica degli scarti dello stabilimento.

Come avviene già da 4 anni, a validare i dati e le informazioni provenienti dalle aziende aderenti si arriva con un piano di verifiche ispettive realizzate in base ad un accordo fra Coop e Bureau Veritas Italia. 
Il riconoscimento alle aziende che ottengono i risultati migliori è suddiviso in tre categorie. Per la categoria che premia la dimensione dell’intervento  rispetto al fabbisogno dello stabilimento il riconoscimento relativo all’anno 2012 è andato  alla Avicoop del gruppo Amadori che si occupa di carni e pollame a San Vittore (provincia Forlì-Cesena). Qui è stato attivato un impianto di cogenerazione della potenza di 3 MW che ha prodotto oltre 21 milioni di kWh elettrici, pari quasi al 42% del fabbisogno elettrico dello stabilimento. Inoltre si sono recuperati 20,7 milioni di kWh termici e sono così state evitate emissioni di CO2 pari a circa 3.000 tonnellate. 
Per la seconda categoria, relativa alla quantità di consumi aziendali soddisfatti da fonti rinnovabili, il riconoscimento relativo al 2012 è andato al Centro Latte di Bressanone (provincia di Bolzano), dove è stato realizzato un impianto fotovoltaico di  180 kWp sul coperto dello stabilimento e si è provveduto all’acquisto di tutta la restante energia elettrica da fornitore locale che utilizza solo fonti rinnovabili (idroelettrico). 
Per la terza categoria, che premiava il numero e l’importanza delle azioni poste in essere per produrre o ottimizzare l’utilizzo dell’energia, il riconoscimento è andato alla Salov SpA di Massarosa (provincia di Lucca), che lavora olio di oliva e di semi. Qui si è realizzato un impianto di cogenerazione a gas accoppiata a gruppo frigorifero, c’è stata la riprogettazione della distribuzione elettrica nello stabilimento, c’è poi stata l’installazione di caldaie a ridotta potenzialità, la graduale installazione di inverter sui motori delle pompe e altre cose ancora.


Il successo nel corso degli anni di Coop for Kyoto porterà a una prosecuzione di questa attività da parte di Coop per  fornire un contributo concreto al raggiungimento dell’obiettivo  “20–20–20” che l’Unione Europea si è data per il 2020 e cioè: migliorare del 20% l’efficienza degli usi finali dell’energia, ridurre del 20%  le emissioni di CO2 (rispetto alle emissioni del 1990) e fare in modo che il 20 % dell’energia utilizzata sia generata da fonti rinnovabili.
Dunque Coop lavorerà per estendere il numero di aziende coinvolte nel progetto e intervenire sui fornitori che finora sono stati meno virtuosi (in particolare sulle nuove aziende entrate nel progetto), supportandoli in merito all’individuazione di buone pratiche, fornendo informazioni e supporto tecnico, fino all’individuazione di fonti di finanziamento per progetti di risparmio energetico. 

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