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Il biometeorologo: “A rischio la stabilità delle rese agricole”

Abbiamo parlato degli effetti del clima che cambia sull’agricoltura e dello sviluppo della ricerca scientifica sul suo adattamento con Lorenzo Genesio, ricercatore dell’Ibimet – Istituto di biometeorologia del Cnr.

Quali sono i principali problemi per l’agricoltura a causa del cambiamento climatico?
L’agricoltura non è solo vittima del cambiamento climatico, ma ne è anche causa, con il 10-15% di emissioni di gas serra. I cambiamenti climatici aumentano frequenza e intensità degli eventi meteorologici estremi e della variabilità climatica. Questo pone un serio rischio per la stabilità delle rese agricole per molte specie coltivate.

Le aziende o i produttori privati di olio o vino, per fare solo un paio di esempi, hanno registrato dei cambiamenti negli ultimi anni? 
Nei nostri territori è sempre più difficile la programmazione agricola. Negli ultimi 20 anni registriamo con sempre maggiore frequenza stagioni estreme, costringendo gli agricoltori ad adattare le loro pratiche durante la stagione: quantità e qualità delle produzioni risultano meno stabili, dando anche problemi in fase di trasformazione dei prodotti.

Quale è lo stato della ricerca sull’adattamento dell’agricoltura alle nuove condizioni climatiche?
La ricerca si muove lungo tre filoni principali: miglioramento delle risorse genetiche, identificando specie che rispondano meglio alle nuove condizioni ambientali, miglioramento delle strategie di gestione agronomiche e sviluppo del comparto dell’informazione, permettendo di rendere più efficaci l’allerta e la previsione.

L’agroecologia può rappresentare una soluzione?
L’agricoltura riveste un ruolo importante nella mitigazione del cambiamento climatico e, con una gestione appropriata, possiamo ridurre le emissioni di gas serra. Le strategie per migliorare la protezione della sostanza organica nel suolo e aumentarne il contenuto possono contribuire a contenere il cambiamento climatico e diminuirne l’impatto sulle risorse.

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