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Allarme clima, 10 anni per evitare la catastrofe

Caldo.jpgIl mondo ha davanti a sé solo 10 anni per evitare la catastrofe climatica, derivante dall’aumento delle temperature di cui la prima causa sono i combustibili fossili usati dall’uomo. Dunque occorre trovare al più presto un accordo globale tra tutti i paesi per metterci al sicuro e tagliare le emissioni di gas serra. Secondo le anticipazioni già note, la drastica indicazione emerge dal quinto rapporto che l’Ipcc (Intergovernamental Panel on Climate Change), la task force scientifica dell’Onu che ha vinto il Nobel per la pace, renderà pubblico venerdì prossimo a Stoccolma.
Il testo del rapporto, 2.200 pagine frutto di 6 anni di lavoro di 209 scienziati coadiuvati da un team di 1.500 esperti, è ora al vaglio dei governi ma i numeri sono ormai definiti. Gli scenari previsti per la fine del secolo sono quattro. Nel più drammatico – prendendo la media delle previsioni – i mari saliranno di 62 centimetri e la temperatura crescerà di 3,7 gradi rispetto al periodo 1986 – 2005: dunque sfonderà il muro dei 4 gradi rispetto all’epoca preindustriale, con conseguenze devastanti sul pianeta.
Il rapporto Ipcc, che arriva a 6 anni di distanza dal precedente è il primo di quattro attesi l’anno prossimo sul cambiamento climatico. I governi si sono già detti d’accordo a trovare un’intesa a livello di Nazioni Unite entro la fine del 2015.
Fra le attività umane “responsabili” del riscaldamento globale dal 1950 al primo posto è la combustione dei fossili, che avrebbe poi provocato il riscaldamento dell’oceano, lo scioglimento di neve e ghiacci, avrebbe sollevato il livello medio globale del mare, e cambiato alcuni eventi climatici estremi.
“Mi aspetto che il mondo capirà la semplicità e la gravità del nostro messaggio” ha detto il presidente dell’Ipcc, Rajendra Pachauri, dopo la sessione di apertura. Il cambiamento climatico “trasformerà le nostre vite, le nostre economie e di sicuro il modo in cui il nostro pianeta funzionerà in futuro” ha spiegato ai delegati il direttore del Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite, Achim Steiner. Un cambiamento verso un’economia più verde, basata su fonti rinnovabili, porterebbero molteplici benefici per la società, ha aggiunto.

(24/09/2013)

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