Alimentazione

Raccolta di firme contro la vendita del foie gras in Italia

Ieri 25 novembre è stata la giornata mondiale contro il foie gras, la specialità gastronomica francese la cui produzione è vietata in molti paesi, tra cui l’Italia (che però ne consente la distribuzione). L’associzione no profit Essere Animali ha lanciato una campagna volta a riportare l’argomento al centro dell’attenzione, mostrando quello che accade negli allevamenti e chiedendo al consumatore una presa di posizione decisa rispetto a ciò che l’industria alimentare cerca di nascondere, ovvero la vita in cattività, l’alimentazione forzata, l’uccisione e il procedimento di estrazione del fegato malato (il foie gras non altro infatti che la conseguenza patologica causata dalla grande quantità di pastone infilato con violenza nello stomaco). Una raccolta di firme chiede poi di unirsi al già nutrito coro di voci che chiede alle grandi catene di distribuzione di non mettere più in vendita il risultato di questa brutale procedura, già oggetto di divieti anche da parte dell’Unione Europea.

Coop non vende foie gras all’interno dei suoi punti vendita già dall’ottobre 2012. “Togliere il foie gras – spiega la direttrice generale Maura Latini – assieme ad altre e più importanti azioni che fanno intendere un modo di avere rispetto vero le altre specie viventi, dà valore alla nostra insegna”. Per Coop il passo è stato il naturale proseguimento di un percorso che aveva già portato a escludere altri prodotti, come ad esempio le pellicce naturali o le uova di gallina in gabbia. “Da noi – conclude Latini – c’erano già i presupposti per fare questa scelta. L’Italia è pronta al cambiamento e molti sono i soci e i clienti che hanno apprezzato la decisione”:

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