Vi piacciono le patate americane? Sono adatte a molte preparazioni, sia dolci che salate: dagli gnocchi alle torte, dalle vellutate alle chips fritte. Per questo spesso si trovano nei supermercati o sui banchi dei negozi alimentari di fianco alla più utilizzata patata comune.
La patata americana ha svolto un ruolo essenziale nell’alimentazione delle popolazioni nord-americane (soprattutto del sud-est) fino alla metà del XX secolo, quando, con la ripresa economica, se ne ridusse parecchio il consumo. In queste zone, la patata americana era consumata sia fresca che disidratata (cioè conservata).
Questa patata il cui nome scientifico è “ipomoea batatas”, non è propriamente un tubero (come la patata comune) bensì una radice tuberosa. Il suo gusto è molto simile, solo molto più dolce e farinoso, a quello della patata comune. Inoltre è molto più ricca di potassio. Dal punto di vista nutrizionale, apporta prevalentemente carboidrati, ha un’ottima quantità di fibre (molto più della patata comune) e ha una elevata concentrazione di retinolo equivalenti (cioè di vitamina A), di poco inferiore a quella delle carote.