Messaggi salutistici passati al setaccio dall'Efsa
L'autorità europea ne boccia 4 su 5
"Protegge dal rischio cardiovascolare", "Aiuta a controllare il peso", "Rinforza il sistema immunitario"… Farmaci? No, cibo. Normalmente presente al supermercato. Ma se fino a poco tempo fa nessuno controllava se questi slogan di presentazione dei prodotti corrispondessero a qualità scientificamente provate, ora l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, assistendo la Commissione Europa e gli stati membri nello stabilire un elenco di indicazioni autorizzate sui cibi, ha valutato tutte queste indicazioni in etichetta, dette "funzionali generiche" per stabilire se davvero sono in grado di mantenere quanto promettono. Un lavoro mastodontico, durato tre anni, in cui sono state analizzate oltre 2.000 indicazioni funzionali generiche che ha portato alla conclusione che – si legge in una nota diffusa dall’Autorità alimentare – "un numero considerevole di indicazioni fornite sui prodotti alimentari hanno alla loro base solidi fondamenti scientifici, comprese quelle relative a una vasta gamma di benefici per la salute". Un numero considerevole, sì, ma non la maggioranza: soltanto una su cinque ha superato la difficile prova dell’autorità per la sicurezza.
I claims approvati, ad esempio, sono: specifiche fibre alimentari e il colesterolo nel sangue; fibre di cereali e funzione intestinale; bevande contenenti carboidrati-elettroliti e resistenza alla fatica; basso contenuto di sodio e pressione sanguigna; fibre alimentari e ridotto aumento del glucosio nel sangue dopo i pasti; melatonina e insorgenza del sonno; dieta ipocalorica in relazione al peso corporeo.
In tutti i casi, però, non si può mai parlare di cibi curativi. "Anche se l’Efsa – spiega Lucia De Luca dell’Efsa – ammette un’etichetta in cui si reclamizza, ad esempio, un effetto anticolesterolo, ciò non significa affatto che quel cibo curi il colesterolo, perché non ha nulla a che vedere con un prodotto farmaceutico. Si può solo dire che ha un effetto di riduzione del rischio di insorgenza di quel disturbo. Non solo nessun prodotto che rechi indicazioni funzionali specifiche, può sostituire un’adeguata e equilibrata alimentazione". Insomma è più facile ottenere la riduzione del rischio del colesterolo alimentandosi correttamente – secondo i dettami di una dieta poveri di grassi animali – piuttosto che affidarsi fideisticamente a un alimento che promette il controllo del colesterolo. Fatte queste necessarie premesse, però, l’Efsa ammette dunque le diciture in etichetta (nonché le pubblicità) che decantano talune qualità "salutistiche" di certi prodotti alimentari che in questi anni hanno conosciuto un vero e proprio boom, al pari degli integratori. Ovvio che l’Europa abbia voluto regolamentarlo, dicendo anche dei no.
Quali? Gli esperti dell’Efsa hanno espresso pareri sfavorevoli a molti "claims". Sono state anche accantonate le etichette che vantavano effetti la cui positività è ancora tutta da provare. Ad esempio, la maggior parte degli alimenti, ma anche degli integratori che promettono di favorire la crescita del capello sono stati bocciati. Per non parlare delle genericità di etichette o slogan che fanno riferimento alla vitalità o all’energia… In sostanza, i consumatori possono essere oggi più tranquilli perché l’autorità della sicurezza alimentare vaglia con molta attenzione la veridicità di tutti i claims che descrivono benefici sulla salute. Senza dimenticare mai che non c’è niente di meglio, per la nostra salute, che uno stile di vita sano ed una alimentazione equilibrata.