Il lupino è un legume poco presente nelle tavole degli italiani, anche se l’analisi nutrizionale rivela le sue ottime proprietà, benefiche per la salute. La gente lo conosce perché è presente in alcune diete e perché è considerato una buona fonte di proteine. Un convegno Expo lo ha rivalutato come una fonte alimentare ricca di proprietà nutraceutica e adatto ai celiaci essendo privo di glutine. Le proteine vegetali sono in grado di ridurre i livelli del “colesterolo cattivo” nel sangue.
Diverse ricerche hanno provato ulteriori benefici garantiti da una dieta ricca di lupini: si va dal favorire una riduzione della pressione sanguigna al miglioramento del transito intestinale, fino alla protezione dei vasi dalla formazione delle placche aterosclerotiche. Il seme di lupino è composto principalmente da acqua e proteine. Su cento grammi di prodotto umido, 16,4 sono proteine, i carboidrati (7,2 g), le fibre (4,8 g) e una piccola quota di grassi vegetali (2,4 g). Il consumo di trenta grammi di prodotto al giorno assicura il raggiungimento del 25% della dose giornaliera raccomandata per la quota di proteine.
C’è di più. I lupini sono una valida alternativa anche per i diabetici grazie al ridotto contenuto di zuccheri e il basso indice glicemico. Oltre ai macronutrienti, i lupini assicurano un adeguato apporto di vitamine (folati, niacina, B6 e beta carotene) e sali minerali (potassio, calcio e fosforo). In Italia si coltiva il lupino bianco per uso alimentare umano. In Italia si trova quasi sempre cotto – il seme secco non è commestibile anche per l’elevato contenuto di alcaloidi – e conservato in salamoia.