Raduno di nutrizionisti all’Università “Insubria” di Varese. Tema: discutere su innovative forme di alimentazione. Quali? Ma gli insetti, ovviamente! Così i numerosi esperti di entomofologia accorsi si sono confrontati sul come trasformare in appetitosi manicaretti grilli, colonie di formiche e di cavallette.
Del resto in alcuni Paesi sono già diffuse pietanze, dolci e salate, a base di insetti. Soprattutto in America Centrale, Asia, Africa e Australia, dove sono state stimate ben mille e novecento specie più o meno commestibili.
Secondo alcune proiezioni nell’anno 2050 la popolazione globale raggiungerà quota nove miliardi, e quindi appare utile cominciare a porsi il problema della ricerca di fonti alimentari diverse per non compromettere in modo irreversibile le risorse territoriali, idriche e forestali del patrimonio naturale. In più la carne di insetto non ha colesterolo, ed è presente in abbondanza.
E sul fronte del gusto? Bisogna provarci, vincere il disgusto e assaggiare. Del resto l’alimentazione umana è fatta di scoperte e senza qualche coraggioso che si è infilato in bocca patate e pomodori, animali strani o pesci insoliti, oggi la nostra alimentazione sarebbe molto meno variata. Insomma, bisognerebbe provare ad allargare gli orizzonti e andare oltre la tradizione gastronomica che, soprattutto in Italia, non contemplerebbe mai questo tipo di prodotti. Ma a ben vedere, che differenza c’è tra una cavalletta e un gamberetto?
29 aprile 2013
fonte: reedgourmet.it