Questo piccolo legume originario dell’Asia occidentale e arrivato in occidente migliaia di anni fa ha trovato un territorio di elezione sulle colline che circondano il piccolo paese di Cicerale, abbarbicato sui primi contrafforti del Cilento, in provincia di Salerno. È una pianta piccola, che non necessita di acqua durante la coltivazione e che cresce nelle condizioni pedoclimatiche più difficili, per questo la sua coltivazione è molto diffusa ancora oggi in Iran, Pakistan e India.
In Italia la sua coltivazione è molto ridotta e rimane legata alle tradizioni agricole e alimentari del Sud Italia, ma in un passato non molto lontano i ceci si alternavano comunemente al grano e agli altri cereali, apportando alla dieta dei contadini una alta percentuale di proteine. Il nome Cicerale e il blasone comunale di questo paese, testimoniano una produzione importante sin dal Medioevo: “terra quae cicera alit” (terra che nutre i ceci), recita lo stemma del paese che raffigura anche una pianta di ceci intrecciata con una graminacea. E ancora oggi nei terreni di Cicerale si produce una varietà locale di piccoli ceci rotondi, dal colore leggermente più dorato rispetto a quelli comuni che si conserva per molto tempo e tende ad ingrossarsi notevolmente in fase di cottura.
Per coltivarli si seguono i criteri dell’agricoltura biologica, non si usano prodotti chimici e non si fa irrigazione. La raccolta, alla fine di luglio, è molto faticosa. Quando il seme è maturo le piante ormai secche vengono estirpate in campo e lasciate in loco ad asciugare, fino a che non sono abbastanza secche per la trebbiatura. Si appoggiano le piante su sacchi di iuta, si coprono e si battono con grossi bastoni di legno oppure si trebbiano con una piccola trebbiatrice alimentata a mano.
Ma quella che era la risorsa più importante della zona è entrata da alcuni anni in una forte fase di contrazione. Sul territorio pochissimi produttori portano avanti questa coltivazione faticosa e mantengono la semente originale del cece di Cicerale. Una decina si sono riuniti nella associazione Ciceralit, impegnandosi a rispettare un disciplinare di produzione rigorosamente sostenibile. Il Presidio Slow Food vuole sostenere la loro attività e fare conoscere questa tradizione. Responsabili del Presidio: Renato Corrente, info@casaledenazzano.it e Assunta Niglio, assuntaniglio@tiscali.it.
settembre 2014