In India lo chiamano “frutta di burro”, a Taiwan “pera di formaggio” per la consistenza interna liscia e cremosa della sua polpa, che nasconde tante e tali virtù da essere considerata un vero e proprio super food.
È un frutto, ma le sue caratteristiche organolettiche e i suoi valori nutrizionali sono ben diversi dalla frutta fresca alla quale siamo abituati. L’avocado, infatti, ha un profilo nutrizionale unico: presenta un’alta percentuale di grassi buoni
(23 g su 100 g di prodotto), una ridotta quantità di carboidrati (1,8 g su 100 g) e una piccola quantità di proteine (4 g su 100 g), per un totale di circa 230 calorie all’etto. Rispetto alla frutta comune salta all’occhio, oltre che l’elevata quantità in calorie, un’elevata quantità di grassi, tanto che l’avocado potrebbe essere usato in sostituzione dell’olio, piuttosto che di una mela o una pera.
Ecco alcuni dei benefici per la salute di questo frutto, vero e proprio dono della natura.
• Gli acidi grassi monoinsaturi presenti nell’avocado, tra cui l’acido oleico, possono aiutare a ridurre il colesterolo LDL (cattivo) e aumentare il colesterolo HDL (buono). Riduce quindi il rischio di malattie cardiache, ictus e altre patologie cardiovascolari.
• Nei pazienti diabetici con iper-trigliceridemia l’aumento dei grassi nella dieta proveniente dall’avocado, a discapito dei carboidrati (che sono scarsi nel frutto), porta a una diminuzione dei livelli di trigliceridi nel sangue.
• L’avocado è ricco di antiossidanti e di vitamine, in particolare la E, che può aiutare a proteggere la pelle dai danni causati dai radicali liberi. I temibili radicali liberi, lo ricordiamo, sono molecole instabili che possono danneggiare le cellule della pelle, portando alla comparsa di rughe, macchie e altri segni dell’invecchiamento.
• È ricco di vitamina K, importante per la salute del cervello. Aiuta infatti a promuovere la crescita e lo sviluppo delle cellule cerebrali e può aiutare a proteggere il cervello dai danni causati dall’età.
• È ricco di potassio (molto più della banana!), che contribuisce alla salute delle ossa. Questo elemento aiuta a mantenere la densità ossea e può aiutare a ridurre il rischio di osteoporosi (e anche di ipertensione).
• L’avocado è anche una buona fonte di fibre, utili per la digestione e la salute intestinale. Per tale ragione, oltre che per il fatto di essere un’ottima fonte di acido folico e di vitamina B, è indicato anche per le donne in gravidanza.
Ha dalla sua, inoltre, che può essere consumato in diversi modi: è spesso usato in insalate, toast, frullati e guacamole. Può anche essere utilizzato per preparare dessert.
Dubbi sulla sostenibilità? Ora viene coltivato anche in Sicilia e in Calabria, ma di certo non è un prodotto a chilometro zero, al pari di altri prodotti esotici come banane o caffè… Viene però spedito via mare per ridurre costi e impronta di carbonio. Inoltre, secondo la Wao (l’Organizzazione mondiale dell’avocado che riunisce coltivatori, esportatori e importatori di avocado da tutto il mondo), l’incremento dei consumi di questo frutto, che viene coltivato principalmente in Centro e Sud America, ha portato a ridurre la povertà nelle zone rurali del Perù. Anche in Cile questa coltura ha generato circa 35 mila posti di lavoro nelle città e nelle comunità rurali.
La produzione sta aumentando anche in Kenya, Etiopia e Tanzania avvantaggiando i piccoli produttori locali, grazie anche al fatto che si tratta di un raccolto molto richiesto e di grande valore. In queste zone sono stati sviluppati programmi sostenuti da governi e Ong per la produzione del frutto in modo etico e ed ecologico.
Anche i metodi di coltivazione – riferisce Wao – sono oggi più sostenibili. Un chilo di avocado richiede all’incirca 600 litri d’acqua, in calo di quasi il 50%, a partire dal 2010, grazie all’introduzione del sistema di irrigazione goccia a goccia. Qualche paragone? Per produrre un chilo di manzo ci vogliono 15 mila litri di acqua; 9 mila per produrre noci. In effetti gli avocado sono allineati con le altre colture frutticole come mele, pere e agrumi. Inoltre, a causa della loro buccia dura all’esterno, sono ben protetti dai nemici naturali, richiedono pochi interventi e non presentano residui di pesticidi.
Quando mangiarli? Questi frutti non hanno una vera e propria stagionalità, perché vengono prodotti in varie parti del mondo. Si possono quindi consumare tutto l’anno! Occhio però alla maturazione: più è morbido, più è pronto per essere mangiato. Non bisogna farsi ingannare dal colore della buccia, che può essere verde o più scura e rugosa a seconda della varietà. Quest’ultima, chiamata varietà Hass, è quella organoletticamente migliore e tra le più diffuse al mondo. ●