Le cime di rapa (Brassica rapa subsp. sylvestris) fanno parte della grande famiglia delle Brassicacee, o Crucifere, e in questa specie rientrano rapa, broccoletti, cavolini di Bruxelles e cavoli. Della cima di rapa si consumano le infiorescenze e la parte tenera del fusto con le foglie, il periodo di produzione è da ottobre a febbraio. In Italia il 95% della superficie coltivata si trova in Lazio, Puglia e Campania.
Aspetti nutrizionali delle cime di rapa In quanto vegetali, le cime di rapa presentano un contenuto di acqua superiore al 90% e un basso apporto calorico. Sono caratterizzate da una considerevole presenza di folati e di fibra, utile quest’ultima per la salute dell’intestino e dell’intero organismo. Molto buono anche il contenuto di potassio. Una porzione di cime di rapa, circa 200 grammi, è in grado di soddisfare quasi tutto il fabbisogno giornaliero di folati suggerito dalla Società italiana di nutrizione umana.
Scienza degli alimenti Bisogna fare attenzione alla cottura delle cime di rapa, poiché i folati sono sensibili al calore e si disperdono in acqua. Occorre, quindi, abituarsi a cuocere le verdure rapidamente e in poca acqua. L’acido folico è una vitamina fondamentale per la sintesi di proteine e DNA, estremamente importante quindi in gravidanza e allattamento. Alcuni studi di laboratorio hanno inoltre riscontrato un possibile ruolo da parte dei folati nella prevenzione di alcuni tumori.
Suggerimento Il nome delle cime di rapa richiama subito alla mente quello delle orecchiette, primo piatto tipico della Puglia. Per una versione più ricca di fibra, si possono utilizzare delle orecchiette integrali.