Una delle migliori vaporiere per rapporto qualità prezzo è totalmente digitale, ha la spia per il rabbocco dell’acqua dell’aromatizzatore – dove vanno inserite le spezie per insaporire i cibi –, i manici anti-scottatura e la protezione dal surriscaldamento. In più ha accessori come la griglia per le uova e i recipienti per zuppe, spezzatini e riso. Con meno di cento euro la si porta a casa, e così anche questo antico sistema di cottura – che in origine utilizzava il bambù, materiale tutt’oggi impiegato – viene rivisitato in chiave moderna e digital.
Per la precisione nella vaporiera più “basica” è il solo cestello ad essere di bambù: quello che fa è convogliare il vapore che si propaga da una pentola sottostante, cucinando i cibi in modo del tutto naturale. Lo stesso succede, con minore ossequio alla tradizione, con i cestelli in acciaio inox che possono essere impiegati anche all’interno di una pentola a pressione.
Una cottura salva-nutrienti È noto che la cottura a vapore è tra le migliori per leggerezza e rispondenza ai criteri di una corretta nutrizione. Garantisce infatti, rispetto ad altri metodi, una migliore conservazione dei principi attivi degli alimenti, grazie a temperature non troppo elevate. Senza il contatto diretto tra acqua e cibo, viene ridotta al minino la perdita di minerali e vitamine e i sapori rimangono inalterati senza che vi sia bisogno di grassi e altri condimenti aggiunti.
Tornando al bambù, il suo fascino rimane intatto, ma i ripiani (uno o più di uno) non possono dopo l’uso essere messi in lavastoviglie e ad ogni impiego vanno lavati con prodotti naturali, come bicarbonato di sodio o limone, e lasciati infine ad asciugare in un luogo arieggiato.
Più comoda è la vaporiera elettrica, la più venduta sul mercato dove si confronta con quella a gas, che non è troppo dissimile. Maneggiare una vaporiera elettrica digitale è un po’ come avere a che fare con un forno a microonde: è la macchina, una volta selezionato il tipo di alimento e la quantità, a stabilire i tempi di cottura.
Uno dei suoi punti di forza è, inoltre, la possibilità di inserire spezie, erbe e aromi in un infusore per aggiungere note profumate agli alimenti sperimentando nuove sensazioni olfattive e gustative. Gli scomparti, o basi, già suddivisi in partenza, consentono di cucinare contemporaneamente più pietanze il che, nelle vaporiere più evolute, può avvenire anche con programmi di cottura separati.
Il funzionamento delle vaporiere a gas ripete questo schema, ma con qualche comodità in meno. Hanno infatti un solo cestello e non sono dotate di timer, per cui non si spengono da sole come le elettriche ed è necessario controllare spesso a che punto è la preparazione dei cibi.
Da cosa è determinato il prezzo Il prezzo di una vaporiera elettrica, che già non è troppo elevato (vedi box), si dimezza se ci si accontenta di un minor livello di automazione. Ma può anche crescere fino a 150 euro e più.
I fattori da considerare, oltre alla marca, sono il numero delle basi di cottura (che consentono di cuocere contemporaneamente cibi diversi), le funzioni automatiche (tra cui ce n’è una chiamata commercialmente “Vitamin+” che sottopone gli alimenti a una cottura accelerata per contrastare la perdita di vitamine, e un’altra chiamata di mantenimento al caldo che impedisce alle pietanze di raffreddarsi senza che si continuino a cuocere).
Poi vanno considerate la potenza (un maggiore wattaggio trasforma più velocemente l’acqua in vapore riducendo i tempi di cottura); la presenza o meno di un display multifunzione (che agevola il controllo delle operazioni); i materiali (la base può essere in plastica, acciaio o altri metalli); i litri di capacità del serbatoio e gli accessori: dai cestelli ai vassoi aggiuntivi, dai recipienti speciali come cuociriso e cuociuovo ai ricettari dedicati a questo particolare tipo di cottura.
Il vapore nel microonde Il microonde è un elettrodomestico prezioso quanto sottoutilizzato. Comunemente ce ne serviamo per scaldare piatti precotti, riscaldare il latte, scongelare gli alimenti. Pochi lo mettono in funzione, però, per tostare la frutta secca o per essiccare funghi, spezie o verdure in modo da conservarle più a lungo nel tempo.
Anche cucinare a vapore è tra le attività che un microonde può benissimo svolgere, pur non offrendo tutte le possibilità di una vaporiera, e che spesso non sfruttiamo. Per farlo basta procurarsi (se non e già compreso nella dotazione d’acquisto) l’apposito set di cottura in plastica, costituito da una pentola, un cestello forato e un coperchio di dimensioni adatte al proprio microonde. È bene sincerarsi che la plastica resista a temperature elevate, fino a 200°C, e che sia perciò atossica e non rilasci sostanze nocive.
I tempi di cottura sono mediamente anche più rapidi di quelli di una vaporiera: per le patate, ad esempio, servono circa 8 minuti a una potenza di 700 watt, per le verdure a foglia basta anche meno. Se si ha molta fretta è sufficiente tagliarle a listelli più sottili riducendo al contempo la potenza del microonde per evitare di bruciarle.
Vaporiera elettrica
a partire da 50 € circa
Vaporiera elettrica con più basi di cottura e display multifunzione
da 70 a 160 € circa
Vaporiera da microonde
una decina di euro
I prezzi sono indicativi e soggetti alle variazioni del mercato